Questa sera ho ricevuto un messaggio: “Mi è arrivata la convocazione per un posto a tempo indeterminato. Devo decidere entro domani mattina. Help”.
Cosa dire? Cosa consigliare? Lasciar perdere il posto fisso, o accettarlo e chiudersi nella sicurezza che questo ci dà?
Tutto ciò che vogliamo fare lo sappiamo già, dentro di noi. Se non lo sapessimo già, non avremmo bisogno di chiedere consiglio a nessuno: avremmo già detto sì.
Guarda il video thailandese qui sopra. Si chiama “YOU CAN BE A HERO, TOO”:
ANCHE TU PUOI ESSERE UN EROE.
La vita è più bella quando si dà agli altri ciò che desiderano. Ciò che fa loro del bene.
Come si fa a diventare un eroe? Semplice: basta fare ciò che fa stare bene chi ci sta accanto, dalla famiglia agli estranei che ci incrociano nel loro cammino di vita.
Quando si deve compiere una scelta, la più giusta è quella che ci fa contribuire al mondo con i nostri talenti. Quella che ci permette di essere noi. Che ci lascia esprimere le nostre abilità, il nostro genio. Quella che, nella vita di tutti i giorni, ci fa essere eroi: eroi del nostro piccolo mondo, eroi tra gli amici, eroi per degli sconosciuti, eroi per un bambino, nel nostro paese o in un altro.
Se pensiamo che il posto a tempo indeterminato ci tarperà le ali, non accettiamolo. Se invece il posto fisso può essere un modo per usare le nostre ali – e saremmo felici di usarle in quel contesto lì -, allora accettiamo l’offerta.
Ma se sentiamo dentro di noi che quel contesto non ci lascerebbe esprimere in pieno i nostri talenti, la nostra voglia di fare, allora accettarlo sarebbe solo un prolungare la pena.
Sono una grande fan di Leo Buscaglia dagli anni novanta: posso dire che, se sono poi partita, è stato anche grazie a lui e ai suoi libri, al suo pensiero e modo di prendere la vita. Nel suo libro Nati per amare ha scritto: “Mi avevano detto che, se avessi mollato un buon lavoro per fare il giro del mondo, me ne sarei pentito e sicuramente non sarei mai stato abilitato all’insegnamento. Io però me ne sono andato ugualmente.
E quando sono tornato ho trovato un lavoro anche migliore del primo. E ho ottenuto l’abilitazione, nonostante il mio colpo di testa”.
Capito?
Durante il mio secondo anno di aspettativa ero in Myanmar, e una ragazza mi disse: “Accetta di fare un lavoro che quando ne parli non ti venga quella faccia lì”. Le avevo appena parlato di un’offerta di lavoro per fare l’insegnante (di nuovo!) in Thailandia.
E nella tua vita? Cos’è ciò che desideri fare davvero? Cosa vuoi diventare?
Cosa vuoi veramente?
Datti una chance per diventare una persona migliore di quella che sei adesso. Non ti accontentare: se possibile, scegli ciò che vuoi, non ciò che è giusto.
Non accettare un lavoro che, quando ne parli, ti venga quella faccia lì. L’unica faccia consentita è quella in cui splende un sorriso come questo.
28 Comments
Leo Buscaglia! Ho letto tanti libri suoi. Non mi ricordo alcun passo dei suoi libri, mi ricordo invece delle sue origini italiane, dell’aglio appeso al collo, di un unico bagno per una famiglia numerosa. Però il suo messaggio fondamentale, quello di vivere al 100% la vita, quello sì che me lo ricordo e mi dev’essere rimasto dentro.
Anche a me era rimasta impressa la storia dell’aglio appeso al collo! Il suo messaggio, se condiviso, rimane dentro per sempre.
Siamo in tre! L’ho adorato da quando per la prima volta lessi Vivere, amare, capirsi a 17 anni! Quanto è vero che attraverso il confronto con gli altri, com’è quello di leggere un libro, riscopriamo noi stessi e cosa possiamo condividere ed essere di conseguenza!
Ciao Gilda, quel libro è bellissimo e può cambiare la vita di chi lo legge e anche di chi gli sta accanto 🙂
Un abbraccio e Buone Feste!
…non vale così però, farmi piangere dalla mattina.
grazie
Sono lacrime che fanno bene al cuore, però 🙂
Troppo dolce e commovente il video! Bello e infondo vero.. così come le tue parole! BuonaGiornata!
Sono contenta ti sia piaciuto! Buona serata 🙂
“Scegli ciò che vuoi e non ciò che è giusto”. Da due anni ho cominciato a fare questo…e io sono una persona migliore. Diversa, completamente diversa da due anni fa!
Poi… vuole il caso (sempre quello che non esiste) che proprio ieri io ho pubblicato una riflessione sulla scelta tra piano A (solitamente quello che rende felici e ci appartiene) e il lato B (la scelta convenzionale che ci allontana dai sogni e da noi stessi).
http://thatsgoodnewsblog.com/hai-un-piano-b-lascialo-perdere-e-lavora-al-piano-a/
🙂
Assunta, il tuo articolo è bellissimo! Ne riporto un estratto che mi ha punta sul vivo:
“Avere un piano B è l’alibi perfetto per non riuscire nel piano A. E’ la scusa, la giustificazione. Quando si ha una doppia scelta si finisce, spesso, per preferire la strada più comoda. Che nella maggior parte dei casi è il piano B. Perchè si tratta sempre di una scelta, ricordi?
Se voglio diventare uno scrittore e il mio piano B è l’azienda di famiglia significa che ho le spalle coperte e questo potrebbe portarmi a non impegnarmi a sufficienza per la realizzazione del mio sogno. Non è un piano motivante. E’ un piano accomodante”.
Proprio a giugno, quando avevo deciso di restare per un anno in Italia, stavo riflettendo sulla mia scelta con mia sorella, e ricordo di averle detto: “Prima o poi dovrò licenziarmi, perché il sapere di avere un lavoro a tempo indeterminato alle mie spalle non mi sta spingendo a fare del mio meglio per inseguire il mio sogno”. E’ davvero un piano accomodante, e questo aggettivo non si sposa bene con l’impegno che una persona deve mettere per realizzare se stessa.
Grazie per lo spunto di riflessione!
Grazie Eli sono contenta… del resto noi si ha molto in comune.
Sono sempre più felice di averti scoperta….
Anch’io! Un abbraccio
Ehi, ma in questi giorni i super-normali-eroi sono virali! E’ bello considerare non solo il coraggio in una scelta così difficile, ma anche la possibilità di esprimere i propri talenti. Potrebbe essere solo una fuga, altrimenti, e chissà se ne varrebbe la pena.
Solo dopo aver letto l’articolo su Less is sexy ho capito cosa intendevi 😉
Concordo che le fughe non portano da nessuna parte. Non si fugge, ma si va in cerca della propria realizzazione personale. Che potrebbe avvenire anche dietro l’angolo di casa propria.
Non solo Gloria, ma anche Monia nel suo ultimo post su Calamo Scrittorio (non mi ricordo se la conosci).
Certo che conosco Monia Papa, l’ho citata nel mio post precedente, è in gambissima, proprio come te.
…qui, qualcuno, mi sta tirando in ballo o sbaglio? ragazze, eccomi, con la lentezza che mi contraddistingue dato il candido capello…
😀 mi hai fatta ridere di prima mattina!
“Datti una chance per diventare una persona migliore di quella che sei adesso. Non ti accontentare: se possibile, scegli ciò che vuoi, non ciò che è giusto”
Questa dovrei stamparla e tenerla in borsa.. sai che ora mi sto accontentando, ma la voglia di dare una svolta è sempre più forte 🙂
Non devo più leggere i tuoi post, mi fai venire voglia di mollare tutto e partire oggi stesso :p
Un abbraccio!!!
Ah ah, me l’ha già scritto qualcun altro in una mail!! 😀 Ci sono periodi nella vita in cui ci si accontenta, ma solo per prepararsi al cambiamento. Credo sia ciò che stai facendo tu in questo momento, finchè non avrai altra scelta se non quella di darla, sta svolta benedetta 😉
Vero, quando la scelta è quella giusta… La si legge in volto! E gli altri si accorgono subito 🙂
Almeno con me funziona così 🙂
Anch’io ho il viso che esprime tutto ciò che sento dentro. E’ proprio il mio specchio, e se non sono felice, non riesco a nasconderlo. La scelta di vita giusta si riflette nel volto, che appare luminosissimo!
Anche Leo Buscaglia abbiamo in comune, Eli, e poi? Letto tutto!
“Scegli ciò che vuoi e non ciò che è giusto”. È anche un mio #mantra, non riesco sempre a onorarlo e coccolarlo come vorrei, ma lo porto nel cuore e me lo sono scritto grande sulla mia bacheca in studio/camera.
Grazie per queste tue riflessioni, le condivido dall’inizio alla fine, come il video che da qualche parte è anche su LessIsSexy!
Anche a te piace Leo Buscaglia? Che bello!
Anche per me non è sempre facile seguire ciò che voglio e non ciò che è giusto, ma da un paio d’anni a questa parte ci sto riuscendo. E i risultati, finora, non mi hanno delusa. A presto e buon viaggio!
Leo Buscaglia?! Potrei tranquillamente affermare che lui per me è stato mio padre nel periodo burrascoso della mia adolescenza dove i miei si sono separati e mio padre, dopo che ero stata affidata a lui , mi ha cacciato di casa. Il mio faro, nel vero senso della parola, è stato Leo e non smetterò mai di essergliene grata per avermi cambiato la vita. E’ soprattutto grazie a lui che sono riuscita a perdonare i miei genitori. p.s. Bellissimo il video !
Cosa posso rispondere a un commento così? Che mi ha lasciata senza parole da ieri sera quando l’ho letto.
Grazie Patty per aver condiviso questo pensiero e questo particolare triste della tua vita: può aiutarci a sapere che, anche nelle difficoltà più grandi e nelle situazioni dolorose, si può sempre trovare un faro. E che il perdono ci rende liberi.
Mi scuso io invece se sono stata troppo irruente… sai, ne ho passate così tante con la mia famiglia che quello ormai è solo uno dei tanti ricordi pesanti che mi hanno lasciato in eredità. Ma non tutto il male vien per nuocere, sai? Quel senso di pesantezza , di dover far contenti i genitori di cui spesso parli, io me ne sono liberata per sempre in quell’occasione. Non ho mai capito intimamente che colpa avessi come figlia per essere allontanata prima da uno e poi dall’altro genitore ma di contro non mi è mai più fregato assolutamente nulla di cosa pensano di me e delle mie scelte chiunque non sia io 😉
Non avevi nessuna colpa: e proprio per questo ora sei libera, e da allora scegli tu, anche a chi dare amore. Sono proprio d’accordo che il male non viene sempre per nuocere: a volte ci apre altre porte, che ci riscattano da tante sofferenze passate e subite.