Non avevo chiuso occhio tutta la notte. Il cuore che batteva, la testa che friggeva. Sapete quando vi addormentate alle dieci e poi vi svegliate di soprassalto pensando siano già le sei del mattino, e invece sono solo le undici? Ecco. La notte prima di chiedere questa aspettativa dal posto fisso – l’ultima – è trascorsa così. Con pensieri e sensi di colpa quando mi giravo dal lato del letto che dà sulla porta, e il desiderio di ripartire e fare la mia vita quando mi giravo dal lato finestra.
Perché, come scrisse Erasmo, “Non ha importanza quanto la ragione gridi le sue regole per la buona condotta; la passione grida sempre più forte”. E quando stai per spezzare le sbarre, sfido chiunque a non avere il cuore che batte come mille cuori che battono.
Ormai avevo deciso: se il Dirigente Scolastico non mi avesse concesso questi ultimi dieci mesi di aspettativa che mi spettano, avrei lasciato la scuola per sempre a cominciare da settembre.
Perché non farlo subito? direte voi. Per un unico motivo: dopo i tre infarti subiti da mio papà lo scorso anno mentre vivevo all’estero, non me la sento di dargli ora questo colpo, su una cosa a cui lui tiene come fosse un forziere d’oro: il posto fisso. Preferisco farlo quando avrò un’altra professione in mano per farlo stare più tranquillo.
“Ma non sarà mai tranquillo!”, mi ha gridato la mia Santa Sorella, Santa perché ha (quasi) sempre ragione. “Non sarà mai felice che lasci questo lavoro a tempo indeterminato, quindi perché tirarla per le lunghe? Ogni volta che torni spacchi i maroni a tutti che devi ripartire, che non ce la fai più a stare a scuola, e allora taglia con sto supplizio e PARTI!”.
[Le sorelle maggiori sono nate per farsi spaccare i maroni a vita, ma non lo sanno]
E’ che quest’anno che sono tornata a casa l’ho visto così felice, che non voglio rovinare la sua felicità. Quando senti che tuo papà è stato lì per morire, ecco, non te la senti più. E allora la tiri per le lunghe e soffri tu. Sapendo che tanto, per fare quel passo, è solo questione di mesi.
“Vorrei prendere un appuntamento con il Dirigente”. “Aspetta che gli chiediamo…” (…) “Ha detto che va bene per martedì mattina alle 9.30”.
E così, la sera prima di andare a parlare al Dirigente, ho preparato la mia lettera di richiesta di aspettativa, tremando perché temevo mi dicesse di no, che fosse di luna storta, che avesse appena litigato con qualcuno, che mi avesse accolta dicendo “Ma lei è di nuovo qua con sta lettera in mano?”.
Va bene che sono una ritardataria cronica – e senza speranze – ma possibile che anche il giorno dell’appuntamento col dirigente sono arrivata in ritardo? Sì, è possibile: credo arriverei in ritardo anche a un appuntamento con il Papa.
E così eccomi qui, con il mio foglio in mano dentro una busta di plastica trasparente, la sacca dei libri penzolante da un lato e la mia borsa dall’altro.
Entro e gli stringo la mano: “Buongiorno!”.
“Buongiorno! Sputi il rospo”.
“Come?”
“Sputi il rospo.”
“Come fa a saperlo, che devo sputare un rospo?”
“Non ha una bella cera, sa? Ha proprio la faccia di una che deve sputare un rospo”.
“Ehm… ecco… allora lo sputo. Non ho dormito tutta la notte perché sapevo di doverle venire a parlare. E ho deciso di farlo dicendole tutta la verità. Quest’anno sono stata felice di rientrare, ho passato un anno scolastico bellissimo con i bambini, poi lei sa che io adoro insegnare inglese, fare teatrino, la pagliaccia, cantare, spiegare. E’ solo che mi ero accorta che non mi alzavo più felice al mattino. Mi alzavo di buonumore, scrivevo, facevo le mie cose tranquilla e felice, ma quando mi mettevo in macchina per venire a scuola, non sorridevo più. C’è stata una mattina d’inverno in cui la macchina pareva andasse avanti da sola, e ad un certo punto ho visto un trattore in un campo e la natura e tutto, e mi è venuta voglia di mollare la macchina sul ciglio della strada, correre per i prati e scappare via.
Mi manca il sole. Mi manca lavorare all’aria aperta. Mi manca viaggiare, conoscere, scoprire. Mi manca scrivere mentre sono su un autobus che in otto-nove ore mi porterà da Bangkok al sud della Thailandia.
Quando entrai di ruolo nel 2007, ero un’altra persona. Questo lavoro mi piaceva, ero felice. Ma oggi non sono più quella di allora. Ho viaggiato, ho visto tante cose, ho fatto tante esperienze. Quest’anno ho compiuto un viaggio interiore profondo in cui ho capito tante cose di me. E’ stato difficile, ho sofferto, e ho capito.
E io la felicità, quella vera, l’ho provata quando facevo volontariato in Cambogia. Avrei potuto morire, mentre ero là in quella missione, e non mi importava, perché ero dove volevo essere, a fare ciò che volevo fare.
Per questo le chiedo di concedermi il mio ultimo anno di aspettativa. Se non mi licenzio ancora lo faccio per mio padre che non è stato bene. Se vorrà concedermelo, gliene sarei profondamente grata.”
“Non avrei motivi per cui non concedergliela. Mi prepari la domanda di aspettativa per tempo, però, che la scorsa volta me l’aveva consegnata in ritardo e mi aveva fatto penare!”
“Eccola.”
“L’ha già fatta?”
“Sì”.
“Allora immagino che ora andrà subito a fare il biglietto aereo.”
“Veramente l’ho già fatto a dicembre”.
Siamo scoppiati a ridere.
“Ora vada, che ha anche ripreso colore.”
Il metodo migliore per farsi capire nel profondo è dire la verità, mettersi a nudo, anche a costo di apparire ridicoli.
La sincerità paga. Sempre.
E ora via, a luglio si riparte.
Prima tappa: l’India.
Dopo: sono in mano al destino.
Ma prima devo dirlo a mio padre.
53 Comments
Bellissimo racconto!! E vai, sono felice che riparti e non vedo l’ora di leggere le tue nuove avventure!! Tanti Auguri anche al tuo papà, spero che si sia rimesso del tutto!
Grazie Simona! Mio papà ha superato i tre infarti con la forza e l’attaccamento alla vita che lo contraddistinguono. Certo hanno lasciato il segno, ma se è già di nuovo lì a zappare nell’orto con l’arrivo della primavera, significa che tutto è rientrato nella normalità. Quindi anch’io – in teoria – posso rientrare nella mia, di normalità, e ripartire 😉
Eli, sono felicissima per te! Hai ragione, la sincerità ripaga sempre anche se spesso la più grande difficoltà è essere sinceri con noi stessi! Brava, non vedo l’ora di leggerti in India! <3
Grazie Laura! Hai ragione, infatti sono mesi che lotto per non prendermi in giro da sola 😉
Che poi è la cosa più difficile… non prendersi in giro da soli, intendo!! Raccontarsi quanto è importante questo o quello e poi non lo è, perchè magari lo è per gli altri ma non per noi!! Un abbraccio Eli!!
Aspettavo questo racconto da tempo, e l’ho letto tutto d’un fiato! Il destino ti aiuterà, come sempre fa con gli audaci 😉 Un grande abbraccio!
Di solito è così, speriamo che lo faccia anche stavolta 🙂 ricambio l’abbraccio di cuore!
Io quando scrivi così resto senza parole, e gli occhi lucidi. Sei nata libera, Eli, vola.
Hai ragione Roby!! Ora torno a volare.
bella! un grande in bocca al lupo! ricordati che sei una “donna cannone” tu!
Ah ah!! Spero di venir sparata di nuovo molto lontano 😉 Grazie Claudia!
Ciao, buon viaggio. Che la fatica ti sia lieve e la felicità accompagni i tuoi passi. Grazie come sempre per la condivisione del tuo cammino di vita, fonte di ispirazione e di sogni per una vita di ordinaria normalità come la mia.
Grazie di cuore, Paolo!
Anche la vita di ordinaria normalità può essere ricca di sogni e di gioia. Nonostante alcune difficoltà, quest’anno mi ha regalato anche piccole gioie in famiglia e in amicizia che non mi aspettavo.
Un abbraccio!
Eli… quanta vita in queste righe! Come posso capire, sentire, rivivere le notti tormentate, l’angoscia, i dubbi, il richiamo forte della vita, della nostra anima.Vai Eli, tutto ha un prezzo e forse è giisto sia così. Vai, torna, sbaglia, vinci, perdi, vivi . Chè per morire un pochino dentro c’è sempre tempo 😉
Mi hai fatta scendere una bella lacrima di felicità. Grazie per le tue parole, Patty!
In fondo, si muore e si rinasce mille volte, e noi lo sappiamo bene. Ma mai perdere di vista i propri sogni.
🙂
Il cerchio della vita è ampio, fortunatamente…Quindi avanti, senza troppa pesantezza, con un occhio al passato, uno al futuro e il cuore nel presente che è l’unica cosa che davvero conta. Gli altri capiranno e in ogni caso non spetta a te, è compito dell’altro, anche se l’altro è persona a te cara. La Libertà è Vita. Ti abbraccio forte forte
Grande Eli, sono troppo felice per te!!!
Grazie Valentina!! <3
pooo popopo popo pooo…..pooo popopo popo pooo….
aspettavo questo post da un paio di mesi.
Ricordati degli amici che ti seguono fedeli.
Ti vogliamo così! (con braccio alzato a mo’ di ultrà)
Aaah ah ah mi hai fatta morire dal ridere oggi quando ho letto il tuo commento mentre stavo andando dal dentista! 😀 Grazie Paolo!!
Certo che mi ricordo degli amici: sempre, e ovunque sono.
Un bacio enorme per questo commento simpaticissimo!
Che piacere leggerti così libera!!! Tuo padre capirà, i genitori in fondo ci conoscono bene meglio di noi stessi… forse ci vorrebbero come loro… ma in realtà ci amano come siamo!! Ci ammirano nel segreto quando ci spingiamo oltre i nostri e loro limiti 🙂
Un abbraccio!
Grazie Naty!
Secondo me mio papà avrà già intuito qualcosa, anche se mia mamma (la stratega militare di casa) mi ha detto: “Diglielo poi a giugno, una settimana prima che parti” 😮 Hai ragione: loro ci vogliono bene lo stesso, comunque siamo.
Un abbraccio anche a te!
Non poteva che finire così.
Non si mettono gli uccelli in gabbia…
I papà capiscono sempre perché leggono negli occhi la felicità dei figli e poi, noi senza coraggio, abbiamo bisogno di esempi per sperare.
Buon viaggio
Grazie Paco, e hai ragione sui papà, infatti mi hai fatto scendere una lacrima.
Sì, gli uccelli in gabbia non possono stare.
Un abbraccio grande!
Ti capisco.
🙂
Complimenti a te e complimenti anche al sindaco però, ci sono ancora persone che capiscono, che sono umane. Buoni progetti 🙂 Ciaoo
Sì il mio dirigente (che non credo sia anche sindaco, almeno, non quest’anno!) è stato davvero umano. Ha sorriso tutto il tempo mentre parlavo e dopo, per allentare la (mia) tensione, abbiamo parlato per una bella mezz’ora su tante cose della scuola e di altro.
Grazie e un abbraccio! 🙂
La verità a volte ci sembra la via più difficile e solo in secondo momento ci rendiamo conto di quanto sia la strada più semplice invece e, soprattutto, la più liberatoria!
E, come dice Paco, non si posso tenere gli uccelli in gabbia.. Buon viaggio Eli!
Concordo, Franci: dire la verità, svelare ciò che sentiamo davvero, è terribilmente liberatorio. Dopo averlo fatto sembra sempre di aver scalato l’Everest, ma forse perché siamo cresciuti pensando di dover nascondere ciò che siamo, nel bene e nel male.
Grazie di cuore e un abbraccio!
Grande Eli…lo sapevo che lo facevi di nuovo!
E vogliamo sapere cosa dice babbo 🙂
ps. devo venire a conoscerti prima che riparti!!!
Infatti devi venire: ti aspetto!
Non mancherò di raccontare la sua reazione, ma non aspettarti che la cosa avvenga nell’immediato: devo prepararlo psicologicamente. O forse quella che va preparata sono io? 😉
Grazie Elisa!!
Non avevo dubbi che saresti ripartita presto! Se capiti da Torino prima di prendere il volo possiamo prenderci un caffè insieme così posso farti dal vivo i migliori auguri per questa avventura
Grazie Pe! Sicuramente capito da lì (stamattina, ad esempio, ero vicino a Via Cibrario dal mio dentista 🙂 ) Mettiamoci poi d’accordo prima che parta!!
Molto contenta che, ancora una volta, saremo ex colleghe.Abbiamo bisogno di gente come te, che ha il.coraggio di andare. E vai, Eli, facci sognare!
Grazie, Maria Grazia! Un commento dal cuore che mi ha fatta sorridere di prima mattina 😀 Come iniziare bene la giornata!
Basta vedere il tuo sorriso, Eli, per capire che il lavoro a scuola ti sta stretto! E poi, come dici tu, quando hai assaggiato quello che ti fa sentire realizzata, è molto difficile fare finta di niente. Brava! 🙂
Grazie! Hai proprio ragione, sai? Se sono felice, lo si può vedere specialmente quando sono in viaggio, altrove. A scuola c’è solo una pallida idea di ciò che sono 😉
Eppure continiuamo a chiamarle coincidenze. ..a me è una parola che è sempre piaciuta poco, preferisco pensare che tutto nella vita abbia un senso.
Allora è per questo che il giorno stesso in cui, dopo 11 anni di lavoro più che rispettabile ma alienante per me, ho rassegnato le dimissioni!
Dov’è la “coincidenza?
M’imbatto nelle tue parole…passando da una risata ai brividi, da un sospiro malinconico allo sguardo entusiasta di chi ha l’adrenalina di poter finalmente decidere della propria vita!
Grazie Eli!
Ester
Ma dai, lo stesso giorno, proprio?? Che… coincidenza! 😀
Congratulazioni, Ester! E ora cosa farai? Un salto nella vita?
In bocca al lupo per tutti i tuoi sogni di libertà, continuerò a seguirti sul tuo bellissimo sito!
In bocca al lupo Eli, per tutto.
Tu sei così, libera ma soprattutto entusiasta… perciò non smettere mai di esserlo.
Un abbraccio!
Grazie Farah!! E grazie anche per averlo condiviso nella vostra bellissima pagina Travel Dreams! 🙂
Hai ragione: non solo libera ma sempre, sempre entusiasta. Nessuna scuola potrà tarpare le ali a ciò che sono.
Un abbraccio forte anche a te!
Benedetta india!!! Ho i brividi a sentirti parlare così!:-)
Non so a cosa vado incontro, ma vado!! 😀
Sono STRAFELICE per te Eli!!!!
GRAZIEEE!!! 😀
Sono grata ad #adotta1blogger per averti incontrata! Questo post mi ha emozionata molto, c’è davvero tutto: riflessione, coraggio, amore, malinconia, determinazione, entusiasmo, affetto, libertà, verità, saggezza, leggerezza, passione!
Buon viaggio Eli! 🙂
Ciao Barbara! Mi hai lasciato un commento bellissimo, grazie di cuore!
Ora vado alla scoperta del tuo blog, ovvero della tua Ciurma.
Buon viaggio anche a te con i 6! 😉
Ahah, hai ragione, il mio è comunque un viaggio!
Grazie, un abbraccio
Hey, ma io questa notizia me l’ero persa!!!!
Che dire, in bocca al lupo cara, e che l’Asia sia sempre con te 😉
😀 Non potevi farmi augurio migliore, Alessio! GRAZIE!
Grandissima, mi sono emozionata a leggerlo!
Dove andrai in India? Vedrai che ti piacerà e sarà un’avventura, io sono tornata da poco, se hai bisogno di qualsiasi info chiedi pure 🙂
Magari ci incontriamo “on the road”, riparto finita l’estate per mete ancora da decidere!
Ciao Chiara!
Andrò a Dharamshala, al nord dell’India vicino alla residenza del Dalai Lama, per un mese e mezzo. Dopo si vedrà! Ma non credo di girare l’India, ho altre cose in mente. Però, come al solito quando ho altre cose in mente, poi il destino ci si mette di mezzo 🙂
Sarebbe bello incontrarci da qualche parte on the road!