Il sabato c’è sempre qualcosa da fare: delle faccende da sbrigare, i negozi non sono chiusi, e così la palestra; e poi c’è l’idea che l’indomani ci si riposa, e allora le cose importanti le puoi fare tranquillamente domani.
Ma quando la domenica arriva, vorresti che la abolissero dal calendario. Niente è più desolante della domenica. Luca Goldoni disse che la domenica è la prova generale della pensione: per una che insegue la passione – non la pensione, è tutto dire.
La mattina te la prendi con calma: tanto poi hai il pomeriggio per mettere a posto, per mandare quell’email, per scrivere quel post, per archiviare le bollette, per pulire il bagno. E così ciondoli dal letto alla cucina, finisci di fare colazione alle dieci, leggi il giornale del giorno prima – che ieri l’hai comprato ma mica l’hai letto, tanto hai tempo di leggerlo domani.
Un rumore sulle scale: sono quelli del piano di sopra che stanno andando a messa. Conosci il loro passo: quello frettoloso della mamma, quello pacato del papà, quello giocoso dei due bambini (che stanno già litigando). Tu li guardi da dietro la finestra, in pigiama, e ti sale un po’ di ansia: quando sarà mai stata l’ultima volta che sei andata a messa? Ah sì, ora ricordi: quando tua madre ti ha obbligata ad accompagnarla a messa di trigesima in ricordo di Magna Maria, una vecchia zia (magna) amica della nonna, che non ho mai capito perché chiamassero Maria se il suo nome era Graziella.
Fatto sta che l’avevi accompagnata, in quella frazione di duemila anime sperduta nella campagna, e la vista di tutte quelle magne fresche di bigodi, con i capelli mogano sbiadito di tinta fatta in casa e lo sguardo da giudice ti aveva ricordato il perché eri fuggita via, dopo la laurea. In fondo, ogni famiglia ha una pecora nera che si rispetti, no?
Anche le tortore appoggiate sul filo della biancheria emettono un suono diverso, la domenica. E’ meno gioioso, meno festante. Sono forse annoiate anche loro?
Poi vai a mangiare dai tuoi, ti rimpinzi di pasta al forno, cotolette impanate, cavolfiori fritti, semolino dolce, crostata, insomma di tutte quelle cose buone e pesanti che mangiavi da piccola. Poi torni a casa. Ed è il vuoto.
Nulla fa più rumore di quel vuoto che senti nel cuore, la domenica.
Passano meno macchine, in strada. Meno uccelli nel cielo. C’è meno di tutto. Anche di energia.
E non è che cambiando paese, la domenica diventa all’improvviso un giorno allegro: la domenica è domenica ovunque. Anche quando è venerdì perché vivi in un paese musulmano. Un amico iraniano mi disse che a Teheran la chiamano “La noia del venerdì”. Io l’ho provata a Muscat, e non posso dargli torto.
Ti siedi al computer, ma quell’email non riesci a scriverla.
Vai in cucina e mangi un biscotto.
Torni nello studio, guardi le bollette, e il solo pensiero di prendere il faldone dei documenti di dà alla nausea.
Controlli le pagine Facebook degli altri.
Poi cos’hanno scritto su Twitter.
Vuoi non controllare anche Google+?
Vai in cucina e ti prepari un tè.
Mandi un messaggio su WhatsApp per indagare se anche l’amica ha la D.D.D., Depressione Della Domenica.
Non ti senti ispirata a scrivere, metti poi la sveglia domani alle cinque, và.
E allora a sto punto lo lavi domani mattina, il bagno.
Mentre sciabatti fino alla scrivania, senti l’insoddisfazione che si taglia con il coltello. Tutte le stanze ne sono pervase, come se non cambiassi aria da tempo. Forse è ora di aprire le finestre: ci vuole aria fresca. Aria nuova.
Il giro dei blog degli italiani espatriati l’hai già fatto, e per l’ennesima volta. A differenza di tre anni fa, però, oggi sai che, se vuoi, lo puoi fare.
Tutte le paure che avevi oggi ci sono ancora, ma non ti spaventano più come allora. Fatto una volta, rifarlo una seconda è meno difficile.
E’ come quando hai ricominciato a fare yoga: metterti le scarpe e uscire di casa dopo una giornata pesante è stato difficilissimo. Hai dovuto forzare te stessa, la paura di non farcela a fare uno yoga che immaginavi troppo difficile (Ashtanga) ti paralizzava, insieme alla pigrizia. Per poi scoprire che non solo lo puoi fare, ma che è bellissimo ed è lo yoga che fa per te. E ora per nulla al mondo mancheresti a quelle lezioni. E se quest’estate te ne andassi a farlo in India? E se facessi un biglietto di sola andata e non tornassi più?
Che opportunità ti saresti persa, avessi ascoltato la paura!
La scrivania è piena di foglietti, di libri e di post-it. Ormai hai letto tutto ciò che ti serviva. Ormai hai la nausea delle citazioni, dei consigli, dei blog degli altri. Di quella finestra della ricerca voli sempre aperta sul computer, a ogni ora del giorno, da quando ti siedi alla scrivania a quando torni a casa la sera.
Forse è ora di smettere di cliccare su “Cerca”: è ora di cliccare su “Acquista”.
Le decisioni si prendono quando si è stufi di fare una vita con la marcia sempre in folle. Le domeniche sono uguali ovunque, è vero.
Ma chi l’ha detto che tu non possa preferire di annoiarti in un altro posto nel mondo?
Fonte immagine Eat Pray Love @Columbia Pictures
38 Comments
Stavo proprio provando questo stato d’animo e poi ti ho letta 😀
E’ una delle leggi dell’attrazione: finiamo sempre per leggere ciò di cui abbiamo bisogno, quello che stiamo cercando 😉
Lo ammetto: la parte finale mi ha uccisa. Forse avevo bisogno di leggerla.
😀 Ora però resuscita e fai un certo biglietto!
A me la domenica piace parecchio: adoro svegliarmi con calma, accarezzare i gatti, pensare ai prossimi post, vedere gli amici, cucinare insieme… il problema sono tutti gli altri giorni della settimana in cui vorrei fuggire ed essere su un pullman scassato in qualche posto dell’Asia o a respirare la polvere del Medio Oriente invece di restare seduta alla scrivania! Poi per fortuna arrivano le vacanze, qualche settimana di Avventura e mi ritempro per altre giornate da passare su Excel 😉
Ciao Paola! Per fortuna che c’è chi ama anche la domenica! Io purtroppo no, mi manda sempre in depressione fin da quando ero piccola, è una cosa che ho dentro di me e temo sia incurabile 😉
Sai che ho scoperto solo ora il tuo blog? Com’è elegante e minimal, e io amo le cose eleganti e minimal. Ti seguirò!
Ps. ho appena riso leggendo che Gramellini e la Gamberale insieme sono uno spreco di carta… 🙂
Grazie! Io invece ti seguo dal mio primo esperimento di blogging Come sopravvivere in 30mq 🙂
Paola, ma sei tu! Anch’io ti seguivo là, da quando avevi lasciato dei commenti sul mio blog, quand’era agli inizi!! Ma ti firmavi con altro nome: non eri Pe?
Ho visto che poi avevi abbandonato, ma non sapevo di questa tua nuova avventura: che bello! A maggior ragione, ti seguirò con più passione 😉
Hai proprio ragione, sarà la DDD, ma io le decisioni le prendo sempre di Domenica!
Quella della settimana scorsa l’ho presa premendo un minuscolo pulsantino “apply” per un master… Inutile dire che il giorno dopo me ne ero già pentita (sarà la DDL? 😀 ), però, siccome mi conosco, il giorno prima mi ero letteralmente incastrata contattando i vari possibili referenti… A quel punto non potevo tirarmi indietro! 😀
E comunque i tuoi post arrivano sempre puntuali a sollevarmi dalle mie ansie e questa è una cosa “super-meraviglierrima”, come dice la mia migliore amica!
AH AH super-meraviglierrima!
Mai farsi fregare dalla DDL: è più fetente della DDD, perché vorrebbe che mettessimo in discussione ciò che è stato già deciso dal cuore. Mai tornare indietro, se hai cliccato quell’apply, sicuramente sapevi quello che stavi facendo.
Oppure no? 😉
Buona settimana!
🙂 Quanta veritá in quello che scrivi… Sono agli antipodi ora e sto provando un insieme di emozioni contrastanti che devo ancora elaborare per bene. Ma leggere le tue parole mi ha fatta sorridere perché quel vuoto di cui parli, lo conosco bene. Ed anche a causa sua che ho deciso di partire…
Il vuoto domenicale nel cuore (a volte mi compare anche il mercoledì) è la chiave di tutto. Ascoltiamolo!
Odiata sempre la Domenica. Aggiungo alla tua lista il suono delle campane, nemmeno da piccola le ho mai sopportate. Danno proprio il senso della Domenica. E faccio sempre come te, striscio dal letto alla cucina al divano, penso “oggi ho tempo di scrivere un post” e poi mi assale la mollitudine e mi giustifico con cazzate tipo “meglio non scrivere oggi che non ho verve e sono impigrita, verrebbe fuori un post orreendo”. Stessa cosa per uscire, fare un lavorino di casa, farmi una maschera in faccia ecc, ecc. È così. È nata per farci sentire così!
E la cosa agghiacciante è che Lunedi poi arriva in un attimo e in un certo senso rimani indietro!
Un bacio, j’adore questo tuo post
Quando assale la mollitudine è un incubo, non se ne esce più!
Anch’io la domenica non riesco manco a farmi una maschera sulla faccia, tutto mi sembra inutile. Poi ovviamente ti svegli il lunedì mattina piena di energie, faresti tutto ciò che non hai fatto la domenica, ma è troppo tardi: devi andare al lavoro!
Che vita ingiusta 😀
Un bacio anche a te e grazie!!
Mitica la mia Eli!!! 🙂
E proprio cosi la mia domenica 😉 Anche se (grazie a dio) quando il tempo e bello si esce – montagne, fiumi, sentieri … e la domenica diventa tutta un’altra storia da raccontare :). Ti auguro una bella settimana amore.
Mojca!! Aiuto, ho una mail a cui rispondere, meno male che mi hai scritto quiii!! 😀 Ma so che (alla fine) perdoni sempre i miei cronici ritardi 🙂
Tu abiti in un luogo bellissimo, hai tutta la natura attorno a te. Sono gli occhi con cui guardi, però, che fanno la differenza alla tue domeniche.
Un abbraccio grande e buona settimana anche a te! E… guai a noi se non ci vediamo prima che riparta. My house is always open for you.
Quando ho letto il titolo ho subito pensato: è proprio vero. Ho sempre amato la domenica perché mi offre la possibilità di fermarmi a pensare a me, non sono rare per esempio volte in cui vado in palestra. Ora che sono mamma la domenica è il giorno in cui continuo ad assaporare il tempo con calma, ma in compagnia di mia figlia ♥. Un abbraccio, Marta
Ciao Marta!
Sono felice che tu riesca ad assaporare la domenica, ancora di più perché ora hai una figlia 🙂 Il tuo commento mi ha fatta riflettere sul fatto che, anche se la domenica su di me ha un effetto deprimente, in realtà è un momento che mi obbliga a fermarmi e pensare. Non è un caso che appunto si prendano delle decisioni in questo giorno, decisioni che spesso nascono da momenti non di gioia ma di sofferenza. Il silenzio forzato aiuta a leggersi dentro.
Un abbraccio grande anche a te e figlia! 🙂
Eli Eli…più ti leggo più sbatterei la testa contro al muro.
La mia domenica è come la tua, anche io le ho sempre odiate 🙂
Però questa l’abbiamo usata per darci una scadenza ..sperando sia quella giusta!!
Un abbraccio!
Lucia ha scritto che la mia frase finale l’ha uccisa, tu mi dici che sbatteresti la testa contro il muro… forse dovrei chiuderlo sto blog, prima che mi arrestino! 😀
Siamo in due a esserci date una scadenza, ieri: rispettiamola! E vediamo come andrà a finire. Un abbraccio anche a te!
Mi fa piacere sapere di non essere l’unica ad aver sempre odiato questo giorno della settimana.
In bocca al lupo per i nuovi progetti! 😉
Ciao Mami! In bocca al lupo anche a te, goditi il Giappone in tutte le sue sfumature… anche ospedaliere 😉
Ciao! Che bella scoperta il tuo modo di scrivere! Ho adorato questo post perché per me la domenica negli ultimi 7 anni è sempre stata un normale routinario giorno lavorativo 😉 …ma dietro l’angolo delle decisioni drastiche che aspetta solo di essere svoltato c’è la pensione? Non la passione?? 😉
Ester
Ciao Ester! La bella scoperta è stata anche la mia: ESTERofili è bellissimo!
Dietro l’angolo c’è la passione che pulsa incessante, altrochè la pensione! 😀
Sei uno spasso! 🙂
😀
Oddio, Eli, credevo che a trovare devastante la domenica fossimo solo io e la mia amica Antonella! Che sollievo. Però hai ragione, magari prendere qualche decisione ci sta… A proposito, buoni i cavolfiori fritti. Ogni tanto. E buonissssimo lo yoga! 😀
No no, a te e la tua amica Antonella ci uniamo in tanti, come vedi! 😀
I cavolfiori girati nell’uovo, impanati e fritti della mamma, e tutte quelle cose da pranzo piemontese della domenica sono buonissime, infatti sono tornata in Italia per un anno anche per mangiare un po’ di sano cibo casalingo!
Lo yoga mi porterà a mangiare vegerariano in India per un mese, quindi è meglio che mi rimpinzi ora ben bene 😉
Bel post!
Anche io ho sempre sofferto di DDD, andavo proprio in crisi e non vedevo l’ora che fosse lunedi per andare all’università o andare al lavoro anche se non mi piaceva…si può essere più tristi di così? E questo mi è successo a Milano e Madrid, eppure gli stimoli non mancavano…
A Phnom Penh, invece, no, non ho mai avuto quel senso di nostalgia e malinconia della domenica..forse perchè lì la vita non si ferma mai, i negozi sono sempre aperti o forse perchè ero cambiata io, boh?
Non so se qui a Istanbul ne soffrirò…spero proprio di no 🙂
Sai che neanch’io avevo sofferto di DDD a Phnom Penh? Quella città ha qualcosa di diverso dalle altre, non sono sicura che fosse perché eravamo cambiate noi. Forse è proprio per il fermento, per lo stile di vita che si adotta in Cambogia…
Fammi poi sapere se la DDD ha fatto la sua comparsa a Istanbul oppure no!
In bocca al lupo per la tua nuovissima avventura 😀
Non ce la posso fare! Per colpa di quelli che si lamentano della domenica abbiamo un lunedì. Non fosse per voi la settimana comincerebbe di martedì (e volete mettere la differenza?), e si chiuderebbe con una doppia domenica. Sgrunt!
AH AH!! Non so se sopporterei una doppia domenica, perché poi mi verrebbe la DDD-DDD 😉
E non lo ho fatto leggere a Frodo che attende la domenica con tutta l’anima.
Aaah ah ah!! Mi hai fatta proprio ridere in questo dopo pranzo!
Ahahahah! Bellissima Eli! Niente paura. E non solo con lo yoga. 😉
“Yoga is not for the flexible.
It’s for the willing” 😉
Fantastico questo post sulla noia della domenica. Ne hai colto l’essenza! 🙂 E’ una giornata di procrastinazione. Di quelle che non vorresti arrivassero mai… col lunedì pronto ad affacciarsi e la consapevolezza, alle quattro del pomeriggio, di non aver concluso ancora niente.
Un po’ di lettura, qualche video, qualche progetto per la settimana… si ammazza il tempo o forse lo si perde!
E poi… beh il pranzo domenicale… almeno in quello però, essendo vegetariana, ho risolto il problema delle cotolette impanate. E non è poco Eli!
Ciao Francesca! Sono felice di conoscerti.
Hai fatto un bel riassunto della domenica, nel tuo commento: proprio ieri (che era domenica) erano le quattro e avevo vagato dal mattino fra i blog degli altri e video su youtube, senza aver concluso assolutamente niente di ciò che mi ero prefissa dal giorno prima. La procrastinazione è una brutta bestia!
Sto meditando sul vegetarianismo, non per eludere le cotolette impanate, ma per altre ragioni 😉 Un abbraccio! Evviva, è lunedì.