“Due anni fa ero un disoccupato. Un disoccupato che inseguiva un sogno in cui non credeva nessuno. Tre anni fa lavoravo come panettiere in Canada, cinque anni fa come cameriere in Australia; sei anni fa ero uno studente universitario totalmente insoddisfatto della sua vita e incapace di intravedere alcuna prospettiva di felicità nel suo futuro. Oggi, invece, mi trovo a Chiang Mai, in Thailandia. Sono la persona più felice che conosca.” Il libro di Gianluca Gotto, fondatore del blog Mangia Vivi Viaggia, inizia così, per ricordarci che attuare un cambiamento, nella propria vita, è possibile: la felicità esiste e ognuno di noi ha il diritto di andare a prendersela.

Il libro è il racconto delle sue vicissitudini alla ricerca della felicità, dagli anni all’università a Torino in cui non si sentiva motivato fino al raggiungimento del suo sogno di vivere viaggiando; è insieme un diario personale e un manuale ricco di ispirazioni e spunti di riflessione sul senso della vita, un interrogarsi sulle alternative possibili all’accettazione passiva di una vita che non dà soddisfazioni e rende cupi e tristi. Un’alternativa c’è, ed è più semplice di quello che si possa pensare: seguire il cuore.
Un gesto di ribellione è utile per iniziare a ragionare fuori dagli schemi e lontano dai pregiudizi, scrive. Il suo fu lasciare l’università e partire insieme a Claudia, la sua ragazza – un’altra anima coraggiosa con cui sta vivendo tutt’ora una bella storia d’amore – per l’Australia con un Working Holiday Visa. Partirono con 1500 euro a testa, “una cifra che sarebbe bastata nemmeno per un mese nella terra dei canguri”. Erano a un passo dal ritrovarsi senza soldi, ma erano liberi, e quello era però uno dei motivi per cui avevano deciso di partire.
Addormentarsi col cuore in pace e svegliarsi al mattino con la voglia si alzarsi e spaccare il mondo: non è forse con questa gioia ed energia che dovremmo vivere? Per Gianluca era un dilemma, e si accorge presto che forse non è la felicità quello che doveva inseguire, ma la libertà.
“Quell’impulso di partire verso terre inesplorate era legna sul fuoco che bruciava nel mio cuore. La mia energia, la mia felicità, la mia realizzazione passavano da lì, da quel punto incandescente dentro di me. Se si fosse spenta la voglia di scoprire, io mi sarei spento con lei.”
Lungo il cammino Gianluca ha avuto modo di conoscere tante persone, spesso generose e aperte, che l’hanno aiutato dandogli una fiducia che non si aspettava da sconosciuti. Ha conosciuto la generosità in viaggio grazie ad anime eroiche di cui non sappiamo l’esistenza perché aiutano senza urlarlo ai quattro venti. La felicità genera fiducia negli altri.

Viaggiare a tempo indeterminato
Gianluca aveva capito che doveva trovare il modo di guadagnare in maniera non tradizionale: slegandosi dai legami tipici di un lavoro normale avrebbe potuto viaggiare a tempo indeterminato, spostandosi in diversi paesi e vivendo come sognava: senza residenza permanente in nessun luogo, e senza bisogno di trovare uno sponsor per avere un visto lavorativo di cui non gli importava nulla. “Tu puoi essere quello che vuoi”, gli disse un giorno la sua ragazza, e lo scoprirono soprattutto nella bellissima città di Vancouver, in Canada, dove incontrarono tanti sognatori come loro che avevano avuto il coraggio di inseguire le proprie passioni in un clima ottimista e attivo.
Ogni volta che tornava a Torino incontrava sempre qualche suo amico o parente che cercava di dissuaderlo, facendogli notare che era un folle e un visionario, con atteggiamenti del tipo “Bello girare il mondo, ma adesso? Adesso cosa fai, povero scemo?”. Queste sono le persone che l’Universo ci manda per testare quanto siamo determinati a cambiare vita, ad andare avanti nonostante le difficoltà, perché loro non ci credono, ma noi sì. Noi coraggiosi proviamo a cambiare vita perché abbiamo fiducia che seguendo il cuore non potevo mai sbagliare, e non saranno gli amici, la società o la famiglia a farci cambiare idea. Si può decidere di svoltare a qualunque età: la nostra data di nascita è solo un numero su un passaporto.
Diventare nomade digitale
Sarà solo a Bangkok che l’autore entrerà in contatto con il mondo dei nomadi digitali, ovvero quelle persone che vivono viaggiando e lavorano dal proprio computer portatile. Un giorno Gianluca entrò in un bar per leggere e sorseggiare un caffè americano e si sedette nel tavolo di fianco a un ragazzo tedesco che stava scrivendo sul suo computer portatile. Iniziarono a parlare e scoprì che il ragazzo stava traducendo un manuale su come utilizzare un software di editing fotografico. Era un traduttore e un nomade digitale: poteva lavorare da ovunque nel mondo. Gli si aprì un mondo, o meglio, “Una bomba esplose direttamente nel mio cuore e mi fece mancare il respiro. Com’era possibile trovare esattamente ciò che stai cercando, in modo così casuale? Non poteva trattarsi di una coincidenza, doveva trattarsi di un segno dell’universo.”
Gianluca trova poi la sua strada nel mondo della scrittura per il web, mettendo a frutto i suoi talenti e ciò che conosce bene: il mondo del poker. Non sarà certo un percorso facile, ma con tenacia, perseveranza e una lunga gavetta (anche gratuita) ce la farà a coronare il suo sogno. Il come non ve lo svelo: scopritelo voi stessi leggendo questo libro che, una volta finito, vi lascerà con una consapevolezza: quando decidi di dare una possibilità a te stesso, le porte di aprono. Non aspettare.
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