1. Mascherina per la luce
Indispensabile per chi, per dormire, ha bisogno di ricreare sul mezzo di trasporto il buio della sua camera da letto. Utile anche per chi è timido e non riesce a chiudere gli occhi sapendo che qualcuno potrebbe spiarlo dormire dal sedile di fianco
2. Cuscino da collo
Offre un bel sostegno alla testa, e evita che vi appoggiate al vetro del finestrino (duro e freddo) o alla spalla dello sconosciuto seduto al nostro fianco, il quale, per quanto affascinanti possiamo essere, non sempre gradisce il peso morto di una testa ignota sulla propria spalla.
3. Coperta
Leggera (non un plaid da serata invernale davanti alla TV), favorisce il crearsi di quel tepore di cui il corpo ha bisogno per addormentarsi. Inoltre, aiuta a non prendersi la bronchite cronica al termine di un viaggio notturno con l’aria condizionata sparata a temperatura freezer, caratteristica di ogni pullman asiatico che si rispetti. Io ho acquistato il comfort kit completo (mascherina, cuscino e coperta) a 6.50 euro prenotando un volo online con la compagnia aerea Air Asia.
4. Calze
Sempre per evitare raffreddori sui suddetti bus-freezer (le estremità del nostro corpo sono le prime ad essere soggette a congelamento precoce). Nei paesi asiatici, poi, è possibile comprare in qualunque mercato delle calze tanto simpatiche quanto sexy, da indossare con i sandali infradito.
5. Foulard
L’utilità, in questo caso, è duplice: al collo, aiuta a prevenire il mal di gola (per l’aria condizionata sui pullman asiatici eccetera); alzato a coprire bocca e naso, protegge da eventuali odori molesti (benzina, gas di scarico, cibo di cui non sopportiamo l’aroma, alito tombale del vicino di sedile).
6. Fazzoletti profumati
Anch’essi hanno una doppia funzionalità: possono essere portati alle narici in caso di odori molesti, e sono indispensabili nelle toilette di questa parte del mondo, dove difficilmente troveremo la carta igienica ad aspettarci vicino al wc: al suo posto, un contenitore con un mestolo di plastica galleggiante per attingere l’acqua – che in Asia viene buttata nel wc tipo sciacquone manuale, nonchè utilizzata per lavarsi le parti intime al termine della funzione corporale.
7. Gel igienizzante per le mani
Per quelli che, al termine del punto precedente, hanno immaginato il mestolo di plastica essere toccato dalle stesse mani che poco prima hanno pulito le parti intime. E non hanno sorriso.
8. Maglia
Sempre in caso di cella frigorifera su quattro ruote.
9. Crema per le mani
Indispensabile per chi, come me, ha mani secche come carta vetrata. Eviterete così di arrivare a destinazione con due mangrovie al posto degli arti.
10. Taccuino e penna
In viaggio sovvengono i pensieri e le idee più strane, e di solito sono le migliori. Non poterle trascrivere subito significa scordarle per sempre: la mente è subito distratta da un’altra miriade di pensieri, e addio idea straordinaria.
11. Lettore mp3
Se avete bisogno di una musica rilassante per potervi addormentare; di una musica allegra se vi viene un improvviso attacco di malinconia; di una musica e basta per non dover più sentire quel karaoke in lingua khmer alla TV, che continua da ore a martellare le orecchie di noi poveri pellegrini.
12. Piccolo portafogli mimetizzabile
Non sempre chi viaggia con noi è armato di buone intenzioni. Per contrastarle, durante i tragitti notturni armatevi di un piccolo portafogli in cui mettere contanti, carte di credito e fotocopia del passaporto. E nascondiamolo dove non batte il sole. Ho sentito di una turista polacca partita con un autobus nottturno da Bangkok il cui portafogli, lasciato nello zaino, a Krabi era ormai uccel di bosco.
13. Spirito di osservazione e grande senso dell’umorismo
Non devono mai mancare nello zaino del Viaggiatore Bizzarro.
Una postilla al punto 12: ricordatevi di togliere il portafogli prima di abbassarvi i pantaloni, quando visitate la toilette al punto di ristoro: cercare di recuperarlo dentro un wc alla turca di una toilette sperduta nella campagna cambogiana può essere un’esperienza indimenticabile ma poco piacevole. E parlo per esperienza personale.
E voi, avete qualche altro oggetto in borsa, senza il quale non potete salire su quel pullman dalle tendine da salotto e l’aria refrigerante, che sta aspettando che vi sbrighiate a salire?
14 Comments
14.Borraccia piena di té verde, un classico per me. Devo dire che trovare acqua calda per fare un refill in Sud est è più difficile che in Cina : P
Forse perchè l’acqua scorre già calda dal rubinetto, ma quella chi la beve? 😀 Della Cina mi manca quel buonissimo tè verde in foglie che sembrano di rosmarino, che non ho più trovato. E la scelta infinita di borracce-tazze-bollitori con filtro annesso. Ho acquistato una tazza di vetro finissimo a Ningbo, che sta viaggiando con me (evidentemente è indistruttibile!).
ps. Se bevo una borraccia di tè verde sul bus, come minimo sto poi sveglia tre giorni 😉 ma questo è anche il fascino del viaggiare, no?
Nope, non è dal rubinetto haha
In Cina trovi quasi ovunque i termos di acqua calda (spesso anche nei bagni pubblici).
E’ acqua bollita quindi è relativamente sicura, almeno per chi come me ci vive da tre anni e ha ormai tutti gli anticorpi. All’inizio non mi fidavo.
Stai probabilmente parlando del té verde Long Jing di Hangzhou, uno dei miei preferiti ; )
Sono anni che viaggio e anch’io ho ormai fatto gli anticorpi, che però non hanno fatto il loro lavoro nel mio ultimo viaggio in Myanmar. Ah, quel tè si chiama così? Non lo sapevo, me l’hanno regalato quand’ero a Ningbo.
Io sono decisamente più minimal quando viaggio, per me i must su un pullman asiatico sono solo sciarpina di cotone cambogiano (fantastico, asciuga al volo se si bagna, non si stropiccia ed è super robusto), telo di cotone spesso da usare come coperta/asciugamano e qualsiasi cosa possa essere utile, carta igienica, iPhone per sostituire carta, penna, lettore mp3 e libri vari. Tutto il resto lo trovi disponibile negli “autogrill” del sud est asiatico.
Il tuo blog mi piace molto, mi hai fatto venire voglia di partire, peccato che dove lavoro il gap year credono che sia una parolaccia!
Cotone cambogiano, che nostalgia! Però non sono ancora passata all’iPhone: sono troppo legata, ancora, al mio taccuino e alla penna nera infilati nella borsa della macchina fotografica. Eh sì, il gap year andrebbe messo nella Costituzione. Che lavoro fai?
Settore bancario, e dire che con la crisi avrebbero solo da guadagnarci a non pagare uno stipendio per un anno!
Infatti! Anch’io, se mi licenzierò dalla scuola, farò loro un favore: in fondo io sono una specialista di inglese, e il governo ci sta facendo sparire pian piano, quindi ARIA!
Del cibo asciutto, tipo crackers, biscotti o patatine! Perche` a volte se la strada e` tutta curve e l`autista guida un po` sciolto rischio di vomitare l`anima (ovviamente e` psicosomatico, ma non ho ancora capito da cosa deriva!) e mangiare qualcosa di “tappante” mi salva. Certo in Asia spesso non serve portare del cibo nello zainetto perche` alle fermate salgono i venditori di snack, ma a volte salgono che e` gia` troppo tardi ed io sono gia` del colore di hulk… 😉
Ah ah!!! Però in Cambogia i venditori alle fermate vendevano grilli, nonchè ragni fritti e unti, o certi snack vietnamiti tipo crackers al riso con carne di maiale essiccata, e allora lì altrochè colore di hulk!
Ecco, gli insetti non sono mai riuscita a contemplarli, nonostante molti viaggiatori mi garantiscano che non sono male! 😛
Anche a me l’idea di mettere nello stomaco zampe e ali d’insetto fa un po’ impressione, infatti stavo per assaggiare i grilli ma poi non ce l’ho proprio fatta. I ragni li escludo a priori: nonostante le mie ex alunne mi avessero detto alcune che sapessero di pollo, altre di cocco, io soffro di aracnofobia e quindi per metterne in bocca uno (benchè morto) dovrei proprio essere digiuna da settimane 🙂
qualche medicinale contro le “maledizioni” dei vari Atahualpa, Montezuma, Tutankamon…
AH AH!