Sto per partire per l’Iran. E’ il mio secondo viaggio in questo paese contradditorio e meraviglioso. A Natale ero partita con tutti i pregiudizi del caso, la mente piena di terrorismo mediatico e di chi mi diceva che viaggiare sola in Iran era da folle. Fuori dall’aeroporto di Tehran mi hanno accolta cielo blu, aria cristallina e un’ospitalità senza pari. Per l’intera vacanza, non ho mai trascorso un giorno intero da sola: l’ospitalità iraniana mi ha rapita dal primo giorno, per lasciarmi all’aeroporto il 3 gennaio.
Ho pranzato e dormito in casa di famiglie iraniane che mi hanno accolta come una figlia, senza mai chiedermi nulla. Il feeling è stato immediato con questo Paese che ha bisogno di parlare. Di far sapere al mondo cos’è veramente l’Iran. Non scorderò mai l’ultimo giorno sull’ascensore con la musica classica che si accendeva alla chiusura della porta, gli occhi di Maryam mentre mi diceva: “Vai a dire a tutti cos’hai visto. Poi torna in Iran”.
Infatti eccomi qua, con una valigia diversa dal solito: non devono mancare l’hijab, il foulard per coprire i capelli imposto dagli ayatollah, e maglie che mi coprono fino a metà coscia. Stavolta, però, lascio a casa una cosa di cui mi libero senza rimpianti: l’idea distorta che avevo degli iraniani. Terroristi islamici? Integralisti? No: tutto un altro mondo.
Voglio introdurre l’Iran con un link a un articolo postato dall’iraniana Maral Shams sul sito Yalla Italia:
“Un giorno Marjane Satrapi ha detto: “Quando qualcuno vuole compiacerci ci dice che siamo Persiani e che la Persia era un grande Impero. Altrimenti siamo solo Iraniani”.
Allora penso alla nostra immagine in Occidente. All’immagine che i giornali, la tv e tutti gli altri media danno dell’Iran: siamo incastrati da qualche parte tra i racconti delle Mille e Una Notte dove giovani fanciulle botticelliane bevono elisir afrodisiaci e si scambiano grappoli d’uva mentre gli uomini suonano strumenti divini, e i terroristi spietati con sette mogli e quattro cammelli.”
E ora via i pregiudizi.
Si parte.
12 Comments
anche io ho avuto la tua stessa esperienza con l’iran ero partita con la curiosità di conoscere l’islam sciita ,ma con il timore di affrontare questo popolo che in occidente fa tanta paura poi ho trovato una accoglienza calorosa e sincera.
Il popolo iraniano non è come i suoi leader e non si merita di vivere imprigionato, in patria da un assurdo regime e nel mondo da assurdi pregiudizi.
Sono d’accordo, Regina: il popolo iraniano non ha nulla a che vedere con i suoi leader, che abusano delle persone in nome della religione. Anche il popolo italiano non ha nulla a che vedere con i suoi leader: o no? Un’amica suora a Natale mi scrisse, in risposta a un mio augurio che il popolo iraniano ritrovasse presto la libertà: “Spero anche che si liberino dei pregiudizi nei confronti delle altre religioni”. Excuse me? Quali pregiudizi? L’ignoranza e i media giocano davvero brutti scherzi, e un popolo abusato ne fa le spese. Triste.
i veri pregiudizi religiosi li abbiamo noi cristiani io amo molto l’islam lo studio da anni e se togli i vari intrgralismi quelo che resta è una ideologia molto affascinante.
Se si leggesse un pò di più il corano molti dissidi sarebbero appianati.
Concordo: ci sono molti cristiani integralisti, ma non li consideriamo tali perchè fanno parte della nostra cultura. Studi l’islam? Interessante! Ti chiedo, se lo sai, di togliermi un dubbio che non riesco a chiarire con nessun musulmano qui in Oman: nel corano si accenna al velo necessario a coprire il capo oppure no? Ho letto che si accenna solamente al velo per coprire il seno, ma non il capo, ma non sono sicura della fonte.
si dovrebbe usare un abbigliamento modesto e che non sia prvaocante per gli uomini in iran credono che i capelli delle donne inviino dei raggi che ammaliano gli uomini e con qst giustificazione impongono il velo alle donne.
Dato che sei in zona se vai in qatar af fanar il centro di studi islamici ti danno lezioni e volendo anche pubblicazioni sull’islam ovviamente tutto gratuito.
Se ti è più comodo c’è un centro simile a dubai sulla corniche a dubai ci arrivi benissimo in 6 ore di bus da muscat prendi il bus della ONTC costa 5,5 rial.
Come pensavo, quindi: non c’è accenno al velo, se non in un passo in cui si parla di velo per coprire il seno. Grazie per le informazioni! Dubai sarebbe più comodo (sapevo del bus, ma non che costasse così poco), però ho letto un annuncio proprio oggi su un quotidiano omanita che c’è un centro di informazioni e lezioni sull’islam anche a Muscat
Ecco, aspettavo proprio qualche racconto sull’Iran.
Ma dove le trovi tutte queste famiglie che ti ospitano…couchsurfing?
Arrivano ora! Lo racconterò, comunque sono partita da couchsurfing, poi ho conosciuto due tipi visitando un museo che mi hanno invitata a casa loro a Esfahan, poi l’amico di uno dei due era a casa di un suo amico a Shiraz e mi hanno invitata là… Insomma, in Iran si è creata una catena di amici e di inviti che mi hanno lasciata senza parole ma con tanti amici, e infatti sono qui di nuovo per un colloquio di lavoro: il governo non riesce a oscurare, in me, il desiderio di tornare in questo paese fatto da persone gentili, colte e aperte
se mi dici dove si trova il centro a muscat mi fai un piacere perchè torno a maggio e potrei andarci
L’Oman Daily Observer suggerisce di chiamare il numero 99415818; per info vai al sito http://www.islamfact.com/iic/about_iic/3051.html, dove leggo “The Islamic Information Centre is situated in the East Side of the Sultan The Sultan Qaboos Grand Masjid in Bowshar. The Centre objective is to provide information on the teachings and practices of Islam. The Centre gives public lectures and classes on Islamic related topics”
grazie mille
[…] si può comprendere cosa sia l’Iran e tutta la sua bellezza se non si è stati là, e se non si è vissuto qualche giorno a casa di […]