Sono Marco, un ragazzo che undici anni fa decise di applicare per una borsa Erasmus. Nulla di straordinario, quanti giovani studenti al giorno d’oggi decidono di partire di punto in bianco per trascorrere un periodo fuori casa? Tanti, troppi. Ormai è quasi più strano se non si compila quell’application, se si decide di rimanere in territorio italiano.
“Ah ma non parti?” si diventa gli strani, quelli che hanno paura “di mettere il naso fuori casa”. Quindi eccomi, anch’io ho fatto quella tanto famosa domanda Erasmus e ancora ricordo quel giorno quando ho aperto l’e-mail e ho guardato la graduatoria. Avevo vinto, wow! Poi un po’ più stupito ho letto: Estonia. E dov’è l’Estonia? Avevo messo quella terza scelta a random, perché l’università era buona e quel Paese tanto tecnologico mi ispirava ma era comunque l’ultima scelta.

Eppure adesso mi trovavo a dover partire per il profondo nord. Zero aspettative. Solo una valigia di vestiti pesanti, perché a quanto si diceva, era proprio freddo e buio per metà dell’anno lassù. Appena sceso dall’aereo un vento gelido che subito mi entrò nella pelle e nelle ossa mi ha confermato tutto ciò.
Ma si sa che la prima impressione che si ha di una persona è sempre quella sbagliata. Stessa cosa vale per i luoghi. In realtà ci ho messo davvero poco ad abituarmici, dopo quel primo impatto, freddo e glaciale, l’Estonia piano piano ha cambiato aspetto, mi ha travolto e mi ha cambiato la vita. Un Paese sconosciuto ai più, e aggiungerei un “purtroppo” sconosciuto ai più.
Un Paese pieno di natura. Coperta per il 40% di boschi, il verde ne fa da padrone. Ma ricca anche di fiumi e laghi, il più grande è il lago Peipsi, situato al confine con la Russia.
Insomma, ero in Estonia, più precisamente a Tallinn, la città più antica delle capitali baltiche il cui centro storico medievale rimane il meglio conservato del Nord Europa.
Essere immersi nella tecnologia da capo a piedi
Verrebbe da pensare quindi, se l’aspetto è arretrato, anche la burocrazia debba esserlo: scoprii invece subito che la tecnologia era all’avanguardia. L’informatica infatti fa parte della vita quotidiana, soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra cittadino e Stato. L’intero Paese viene considerato “il leader della rivoluzione digitale a livello globale”.
L’atmosfera che mi circondava mi ha certamente dato gli spunti giusti per capire chi ero e chi volevo diventare. Ormai ero innamorato di Tallinn, dell’Estonia e non solo. Durante il mio scambio incontrai infatti la mia attuale compagna. Lei di origini russe, ma nata e cresciuta in Estonia, come il 25% degli abitanti a Tallinn.
Ormai insomma stavo diventando un estone a tutti gli effetti, mi sentivo parte della città, della comunità, mi piaceva vivere qui. Ne ero così affascinato che decisi di frequentare un Master di Direzione Aziendale all’Università di Tallinn.
La mia passione era l’economia, in particolare il settore del marketing, e specializzarmi su quest’ambito era per me essenziale. Sentivo che la mia formazione mi avrebbe portato a qualcosa di grande, a qualcosa che avrei costruito e forse era proprio questo il Paese giusto.
Giusto perché in questo ambiente mi sentivo che potevo assorbire interamente tutta la tecnologia e le ultime innovazioni. Era una svolta. Era il campo perfetto per mettersi in gioco. Ancora non mi capacitavo del fatto che una persona è chiamata davanti alle autorità solo in tre circostanze: matrimonio, divorzio e quando acquista una casa. Per tutto il resto si può stare comodamente a casa.
Forse è tutta questa rivoluzione digitale che ha creato la calamita perfetta che mi ha continuato ad attrarre qui. Dopo un periodo in Italia, in cui ho lavorato in banca e un periodo di lavoro in Australia l’Estonia mi ha chiamato ancora una volta e così io e la mia compagna siamo tornati qui, nel posto dove ci eravamo conosciuti, dove tutto era cominciato.
Quando un sogno diventa realtà

Decisi di realizzare il mio sogno: aprii un’azienda di Digital Marketing, era arrivata l’ora di mettere concretamente in pratica ciò che avevo studiato. Il bello dell’Estonia è anche la facilità con cui questo può avvenire.
In soli 30 minuti con una procedura online è infatti possibile aprire una propria azienda, si diventa imprenditori a tutti gli effetti. In quale altro posto è mai possibile una cosa del genere? Gli investimenti iniziali sono anche bassissimi, insomma sembra proprio il paese del futuro, il paese adatto a tutti.
Una volta arrivati qui, è possibile richiedere anche una carta d’identità, che è anche patente, carta di debito, tessera sanitaria, abbonamento gratuito ferroviario, etc. Insomma, con una solo carta si può fare praticamente tutto.
Dopo l’apertura dell’azienda è nato mio figlio, e sono molto felice che abbia avuto la fortuna di nascere e crescere in Estonia, un Paese all’avanguardia che ha ancora molto da offrire.
Spostarsi in un altro Paese, traslocare definitivamente è di certo una decisione non facile, perché significa abbandonare comunque le proprie radici. Ripartire da zero in un mondo che, seppur europeo, ha comunque una cultura differente dalla nostra.
Chiaramente succede alle volte di avere un briciolo di nostalgia della mia Italia, del mio Paese ecco perché ogni anno decidiamo di trascorrere le nostre vacanze estive nel Bel paese.
La mia azienda a Tallinn è un’azienda con soli dipendenti italiani e per di più noi ci occupiamo di sole aziende italiane, quindi andare in ufficio è comunque sentirsi a casa.
Ogni mattina, ricordiamo le nostre origini bevendo un Espresso, le emozioni sono tante in quel momento, perché sembra banale, ma gustare un buon caffè italiano fa volare la mente e i pensieri a tal punto che sembra quasi che se ci affacciamo dalla finestra spunti il duomo di Milano.
Ed ecco, questa è la mia storia, e quel che voglio dire un po’ a tutti è di viaggiare sempre, di buttarsi, di non smettere mai di essere curiosi, di assorbire la cultura di ogni Paese che si ha la fortuna di visitare. Il mondo fuori da casa è immenso e vale davvero la pena viverlo a pieno.
“Carpe diem” prima che sia troppo tardi.

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