Per le persone che inseguono i propri sogni, la vita diventa speciale. Spesso, però, si diventa quelli strani, quelli che non seguono le regole ma giocano solo secondo le proprie. Io e Francesca siamo amiche da quando lei lasciò tutto e inseguì ciò che per i più è l’impossibile, ovvero viaggiare a tempo indeterminato, senza meta e senza timori. Dal lavoro da manager al volontariato, dal Sudafrica a Praga: la passione vince la paura. A lei ho potuto rivolgere alcune delle domande che ci vengono fatte dai più.
Questa è la sua storia, anzi, questa è lei, che parla senza lasciarsi condizionare da ciò che è politicamente corretto.

1. Raccontami di te: come è iniziato il tuo viaggio? Cosa facevi prima di diventare chi sei oggi?
Correva l’anno 2015. Festeggiavo i miei 30 anni nella mia amata mansarda in affitto. Dicono che a 30 anni qualcosa scatti nel cervello: nel mio era scoppiata una bomba! Non scherzo.
Avevo tutto: amici, famiglia, un bel lavoro ben retribuito, un’auto, ogni weekend ero impegnata tra viaggi, corsi di crescita personale e fotografia.
Quel 19 Dicembre 2014 prima di brindare con i miei amici, ho brindato “con me stessa”. Mi ero ripromessa che il nuovo anno sarebbe stato migliore, l’anno della svolta.
Nessun piano, nessun progetto, ma un anno migliore.
Perché in quella situazione non ero felice. Avevo tutto, ma non ero felice.
Complice anche il tuo blog Eli e quell’articolo con la farfalla blu… che leggevo e rileggevo!
A fine Gennaio rassegnavo le mie dimissioni dopo 8 anni da manager di una azienda medicale. Avevo deciso. Avrei lasciato tutto per inseguire il mio sogno: girare il mondo. A fine febbraio ho comunicato la disdetta per l’appartamento.
A fine Agosto ero libera.
Non ci potevo credere: no lavoro, no casa.
Libertà.

2. Qual è stata la scintilla che ti ha fatto dire “E adesso mollo tutto e viaggio?”
Lavoro-casa, casa-lavoro e il giorno dopo ancora moltiplicati per 5 giorni alla settimana, per 12 mesi o quasi, per una vita, perché 30 e passa anni di lavoro sono una vita.
Devo chiedere un permesso per assentarmi da lavoro, devo aspettare 5 giorni per un weekend fuori porta, devo andare a fare la spesa il sabato perché non ho tempo prima.
Chi l’ha detto che questa è l’unica soluzione?
Il sistema malato impone troppe regole che il gregge segue senza pensare.
Lavora, paga le tasse, incatenati alla banca con il mutuo, sforna figli, diventa vecchio e muori.
Senza avere tempo.
Quando ho capito che il tempo è la cosa più preziosa che ho, ho detto STOP.

Questa foto ritrae un messaggio estratto a sorte ad una mostra in quel periodo a Como. Un caso?
3. Hai qualcuno che ti mantiene in viaggio? Un uomo oppure una famiglia che ti passa la sua carta di credito?
Continuiamo seriamente. Ho uno sceicco a Dubai che mi mantiene.
Facile cosi, eh, direte!
Quando la gente mi fa questa domanda rispondo, un po’ scocciata, che volere è potere.
Nell’era dell’informazione, basta solo andare su google e digitare “viaggiare senza soldi” e milioni di blogger hanno scritto milioni di articoli.
Nessuno, e dico nessuno mi ha mai mantenuta. Da quando avevo 18 anni, ho sempre lavorato e sono fiera di dire che mi sono sempre fatta il “mazzo”.
Prima di mollare tutto ho messo da parte un po’ di soldi (no uscite, no viaggi, no corsi) e sono partita.
Dipende sempre delle priorità che una persona ha nella vita.
Prima di scegliere di partire ero accumulatrice seriale di borse, cappelli, scarpe, vestiti. Ora non ditemi di andare a fare shopping perché potrei eliminarvi dalla lista amicizie.
Attualmente trovo lavori stagionali, saltuari che mi permettono di lavorare e viaggiare, non so se questa è la regola per viaggiare ed essere felici, ma fino ad ora mi è andata bene cosi.
Non ho mai voluto fare la travel blogger, l’accompagnatrice turistica o simili perché quando ho quel benedetto zaino sulle spalle voglio essere libera, non voglio essere dipendente da un wi-fi o da altre persone.
Voglio essere libera di scegliere.

4. Scappi da qualcosa? Da te stessa, forse?
Scappo, si, alla ricerca di me stessa. Non scappo, sono costantemente alla ricerca della mia felicità, sono costantemente alla ricerca del cambiamento delle cose nuove, di nuove emozioni e nuove sensazioni.
La routine mi annoia.
La noia mi massacra.
Devo costantemente uscire dalla mia zona di comfort. La sicurezza mi uccide.
Ora ho scoperto che riesco tranquillamente a viaggiare con il mio zaino in spalla per mesi, devo cercare di mettere un’asticella più alta alla mia prossima avventura.
5. Qual è l’ultimo tatuaggio che ti sei fatta e cosa rappresenta?
L’ultimo tatuaggio… come sei curiosa!
E’ uno dei sogni che ho sempre avuto, ma ovviamente lo custodisco con gelosia e non lo mostro.
Ti mostro invece il mio “infinitamente Gipsy“.

6. Qual è l’ostacolo più grande che hai incontrato da quando hai fatto questa scelta di vita?
Rispondere a questa domanda mi risulta difficile, perché di ostacoli per ora non ne ho avuti.
Sicuramente il momento più difficoltoso fino ad ora è stato abbandonare questi pulcini della Maison sans Frontiere in Togo. Avevo scelto stare li per due mesi, poi quattro e infine sono diventati sei. Lasciarli è stato difficile, ma come sempre ho scelto continuare il mio sogno e non fermarmi. Lasciare così tanto amore è stato difficile, mi mancano tantissimo e un giorno tornerò a riabbracciarli.
Il paese che più ho nel cuore? Il Togo. Ma ora sapete il perché.

7. Ti sei mai sentita in pericolo a viaggiare da sola? Non hai paura?
Paura? In viaggio? Mai.
Ho avuto più paura restando chiusa in camera di un hotel dove ho lavorato sapendo che la notte prima un ladro si intrufolava in struttura con un seghetto (Agosto 2018).
Sono sempre positiva, seguo molto il mio sesto senso e se una persona non mi piace mi allontano. Semplice.
8. In viaggio possono nascere belle amicizie, o sono tutte false e alla fine i viaggiatori moriranno in solitudine?
Tutti i viaggiatori passeranno la loro vecchiaia in una mega villa al mare dove tutti si prenderanno cura di tutti. Come in un manicomio di viaggiatori. Perché diciamolo, noi che viaggiamo la testa proprio a posto non la abbiamo.
Ecco perché ho voluto conoscerti quel giorno a Cape Town, perché da quel giorno non ci siamo mai lasciate, anzi ci siamo legate ogni giorno di più. Ora pensandoci bene… ti sei ben fidata della mia guida a Cape Town quel giorno!
Le amicizie con la A maiuscola esistono e il viaggio ne aumenta il valore.

9. Se insegui solo la passione, come farai per la pensione?
La pensione? Si mangia? La pensione non ci sarà.
Io non credo più a questa Italia fallita. A questo popolo morto. Senza passioni. Senza sangue nelle vene.
Un popolo di pecore che va avanti per inerzia. Tutti o quasi credono non ci sia altra soluzione a questa vita triste e senza colori. Purtroppo.
Vivo molto alla giornata quando viaggio, e quando lavoro cerco di fare altrettanto.
L’Africa mi ha insegnato anche questo.
Un giorno chiesi ad un taxista in Togo alle nove del mattino:
- Come mai vai già a casa e non lavori più?
- Per oggi riesco a vivere.
Questo dovrebbe insegnarci a vivere secondo per secondo, assaporare la vita ogni giorno senza aspettare le ferie, la pensione o chissà cos’altro.
Viviamo l’istante.
10. Un consiglio per chi vorrebbe fare una scelta di vita forte come la tua ma è ancora titubante perché è bloccato da ciò che dice la gente/la famiglia/la società.
Un consiglio? Provateci.
Potreste scoprire cose meravigliose di voi stessi: io ad esempio non avevo mai dormito nella foresta, sotto le foglie di banana con tre sconosciuti. Non mi sono mai lavata in un ruscello, non avevo mai mangiato formiche verdi. Nel luogo più umido del pianeta credo, ero sporca e puzzolente da fare schifo, ma credetemi è stata un’esperienza che non dimenticherò mai.
Se ci provate avrete vissuto in una sola settimana probabilmente dieci anni che altre persone non hanno mai avuto il coraggio di vivere.
Dopo sei mesi a Praga ripartirò, non ho ancora piani, ma se volete seguire le mie avventure:
Blog: Viaggia Vola Vivi Sogna
Facebook: Viaggia Vola Vivi Sogna

A Betty’s Bay in Sudafrica
3 Comments
Che bella storia! Abbandoniamo l’idea della pensione e lanciamoci alla ricerca dei nostri sogni!!!
Ciao Paola! L’idea della pensione spaventa molti, io stessa ogni tanto penso a come farò, ma poi non voglio farmi condizionare dalla paura e continuo sulla strada intrapresa. Sono sicura che la Provvidenza aiuti chi segue il cuore.
Questa storia della pensione è assurda ma molti giovani della nostra generazione sono ancora legati al lavoro fisso + pensione, troppo inculcato dalla generazione precedente, considerato che probabilmente pochi la vedranno…ma a parte questo, io cerco di non pensarci ma l’altro giorno ho assistito ad un dialogo piuttosto inquietante tra due colleghe, una già inquadrata da anni come super taccagna che racconta di non arrivare a fine mese, quando si sa per certo che ha soldi e case a destra e sinistra (senza fare i conti in tasca a nessuno, eh!) però questa gente fa veramente tristezza considerato che c’è veramente gente che fa fatica ad arrivare a fine mese….e quindi l’altra che si lamentava di avere una casa di famiglia (del marito) perché adesso i vecchi (proprietari originari) stanno invecchiando e quindi la casa e tutti i lavori da fare assai costosi sono sul loro groppone (già ringrazia che hai una casa senza avere mai speso niente…ma no, sempre a lamentarsi)…e la taccagna che le diceva : “preferisci stare in affitto? e poi quando sarai vecchia come farai a pagare un affitto con la pensione che avrai!” …discorsi di una tristezza incredibile! Ho optato per mettermi le cuffie e ascoltare la musica, sicuramente più entusiasmante. Ma che discorsi sono? Sono sicura che nella vita si fa fronte a tutto….cerco di vivere alla giornata o al breve periodo senza farmi queste s.ghe mentali!