Il 2019 è stato un anno non facile e sentimentalmente tumultuoso per me: tante cose mi sono successe, e in più aspetti della mia vita, che mi avevano buttata giù a livello mentale e successivamente anche fisico. La scorsa estate ho toccato il fondo e non riuscivo a tirarmi su, ma sentivo che dovevo iniziare da qualche parte per avviare un cambiamento e tornare la persona vitale e positiva che ero sempre stata. Una mattina in cui mi ero svegliata senza energie, mi alzai e presi una decisione: avrei iniziato dal rimettermi in forma a livello fisico; la mente, una volta acquistato nuovo vigore, si sarebbe rimessa in moto anch’essa e avrei (forse) ripreso in mano la mia vita.

Sono sempre stata una patita del body building e della palestra: ai tempi dell’università frequentavo la palestra quattro volte alla settimana e avevo sviluppato un bel fisico: unito all’energia mentale che mi contraddistingueva, non mi fermava nessuno. E infatti sono sempre riuscita a inseguire i miei sogni con tenacia e convinzione. La spiritualità non basta: anche il corpo, come la mente, ha bisogno di essere allenato per allentare le tensioni. L’esercizio aumenta i livelli del calcio nel sangue, che aumentano la produzione di dopamina nel cervello. Aumentando il livello della serotonina ci si sente subito meglio, e si combattono anche gli stati depressivi: la scorsa estate non riuscivo più a riprendere in mano la mia vita e ho davvero rischiato di cadere in depressione.
Da qualche anno faccio parte del gruppo Facebook dei Nomadi Digitali Italiani, grazie al quale ho stretto alcune amicizie interessanti. Un giorno lessi un commento sul fitness e lo yoga di una ragazza italiana che viveva in Australia. Andai a curiosare il suo profilo e scoprii che faceva la Personal Trainer. Lo presi come un segno del destino e la contattai, senza sapere che quello sarebbe stato l’inizio non solo della mia rinascita a livello fisico, ma anche di una splendida amicizia.

Chiara Giulianini mi ha illustrato il suo programma di fitness coaching online e in due giorni mi ha preparato un programma di un mese da seguire per sviluppare armoniosamente gambe, schiena e bicipiti e petto e tricipiti, da eseguire tre volte alla settimana. Dopo avermi inviato un pdf con un messaggio di benvenuto, mi ha fornito l’accesso alla app sulla quale aveva caricato i tre programmi studiati dopo aver ascoltato le mie esigenze.


Il giorno dell’allenamento avrei aperto la app e seguito l’allenamento grazie ai video di ogni esercizio e le relative istruzioni per eseguirlo. Chiara è rimasta sempre disponibile via whatsapp o messaggio per rispondere alle mie domande o anche solo incoraggiarmi a non poltrire e rimanere costante nell’allenamento – un’impresa, in quel periodo della mia vita.

Io che cerco di allenarmi anche in viaggio in hotel
La bella sorpresa fu scoprire che Chiara non è solo un‘insegnante di fitness e yoga – che unisce in programmi di allenamento personalizzati per migliorarsi a tutti i livelli -, ma è anche una persona che ti segue a livello umano, che ti incoraggia, ti sprona a dare il meglio di te e – se serve – ti ascolta quando hai bisogno di sfogarti, dando all’occorrenza consigli per stare meglio a livello anche emotivo.
Poiché la sua storia personale è molto interessante, al termine del primo mese le ho chiesto di raccontarsi per il mio blog. Questa è la sua storia.

Sono arrivata in Australia a Novembre 2014 con un Working Holiday Visa, il visto che permette ai giovani sotto i 30 anni di lavorare e viaggiare in Australia per un anno, rinnovabile per un secondo anno lavorando 88 giorni nelle fattorie australiane.
Prima di partire per l’Australia ho viaggiato per tutta l’Italia da nord a sud, lavorando come bartender, d’estate in Sicilia e d’inverno in Piemonte. Durante queste stagioni ho avuto la fortuna di conoscere tantissime persone che erano state o stavano partendo per l’Australia. Complice la mia natura da viaggiatrice disorganizzata, appena finita la mia ultima stagione estiva a Salina, nelle isole Eolie, ho comprato un biglietto di sola andata per Sydney, e tre settimane dopo ero su un aereo da sola, diretta dall’altra parte del mondo e senza sapere una parola di inglese.
Qui ho viaggiato in lungo e in largo lavorando nelle aziende agricole, ho conosciuto tantissime persone da tutte le parti del mondo, ho preso il brevetto per diventare guida subacquea, e ho perfino viaggiato in catamarano da Bali a Darwin con un canadese pazzo. Qualche mese prima della scadenza del mio visto ho conosciuto il mio ragazzo australiano ad un corso di Krav Maga – l’arte israeliana della difesa personale, così ho deciso di rimanere in Australia per dare una possibilità alla nostra relazione.

Chiara, Aaron e Wild
Ho deciso di usare questo tempo per studiare fitness, all’Australian College of Sport and Fitness a Brisbane, dove ho studiato 2 anni (Certificate III and IV) per diventare Personal Trainer. Qui abbiamo studiato non solo teoria, ma abbiamo anche fatto più di 500 ore di pratica. I college in Australia sono i corsi che stanno fra le scuole superiori e le università, e sono spesso richiesti per essere ammessi in una facoltà universitaria.
Durante i miei studi in ambito fitness ho iniziato anche a praticare yoga, per poi iscrivermi a una scuola per diventare insegnante. Penso che lo yoga e il fitness siano un ottimo completamento l’uno dell’altro. Il fitness rende il tuo corpo più forte, mentre lo yoga rende la tua mente più forte, rendendo più flessibile il tuo corpo. Non contenta, sto anche pensando di certificarmi come coach di ginnastica artistica, perché il fitness ti rende forte, lo yoga flessibile, e la ginnastica ti fa divertire.
Poiché sono una viaggiatrice e la vita da topo di palestra non fa per me, ho passato gli ultimi 3 anni a infettare il mio ragazzo con il travel bug, finché ha capito che la vita è una sola e si è deciso a comprare un autobus convertito in casa per fare il giro dell’Australia. Il bus si chiama Kimberley, il nome di un deserto Australiano, che nella canzone di John Butler Trio viene definito “Wild and Free”.
Wild è anche il nome del nostro cane! Il progetto non ha destinazione nè tempo limite, come dicevo, sono una viaggiatrice disorganizzata! Però ci piacerebbe viaggiare per qualche anno, lavorare online, e poi magari fare la stessa cosa in Europa.
Cosa ti ha spinta a fare quel biglietto di sola andata per Sydney?
Quando avevo 21 anni ho lasciato casa e università per iniziare a viaggiare per l’Italia facendo le stagioni come barlady. Pensavo che sarei stata via soltanto per una stagione estiva e che sarei tornata a studiare Giurisprudenza a Settembre. Invece, dopo la stagione estiva in Sicilia sono partita per fare la stagione invernale in montagna, a Bardonecchia, dall’altra parte dell’Italia. In fondo, il lavoro fisso e una carriera non sono mai stati nella mia lista dei desideri.
Una stagione tira l’altra e passando dal mare alla montagna e viceversa ho passato quasi 3 anni a viaggiare per l’Italia. Questo mi ha permesso di incontrare persone fantastiche, quelle persone che incontri una sera per caso e che staresti ad ascoltare per ore. Ognuno aveva la sua storia da raccontare. Così ho incontrato le prime persone che erano state in Australia, approfittando del visto Working Holiday Visa che i giovani dai 18 ai 30 possono richiedere per stare un anno (rinnovabile) in Australia, lavorando e viaggiando per il paese senza restrizioni. Intanto nella mia mente iniziava a formarsi l’idea di partire. Volevo imparare cose nuove, volevo imparare una nuova lingua, volevo conoscere persone stimolanti e interessanti. Oltretutto dopo 5 stagioni mi ero stancata di lavorare come barlady. Mentre lavoravo in montagna ho avuto il piacere di conoscere tanti maestri di sci e snowboard che mi hanno ispirato a formarmi e a studiare qualcosa di nuovo per aiutare gli altri, anche se ancora non sapevo come. Così alla fine della mia stagione estiva a Salina, alle isole Eolie, ho prenotato un biglietto di sola andata per l’Australia.

Come superi le tue paure?
Sono sempre stata abituata a viaggiare e a partire per posti sconosciuti, ma quando sono partita per l’Australia, da sola e senza sapere una parola di inglese, avevo paura. Anzi, ero terrorizzata. Non so se esista un modo per superare le paure, ma so che si può metterle a tacere, si può fare in modo che non ti fermino dal seguire i tuoi sogni. Ho comprato quel biglietto non perché non avessi paura, ma nonostante avessi paura. Ho pensato che, se proprio fosse andata male, sarei tornata in Italia e avrei ricominciato a fare quello che facevo prima; non avevo niente da perdere ma tutto da guadagnare.
Un consiglio per chi continua a procrastinare nel volersi rimettere in forma: da dove iniziare?
Credo molto nel potere dell’abitudine, inizia a creare una routine che faccia al caso tuo e cerca di attaccare l’abitudine dell’allenamento ad una già formata. Ad esempio, puoi iniziare mettendo un breve allenamento di 15 minuti la mattina prima di fare colazione, oppure la sera prima di farti la doccia. Anche un breve allenamento è meglio di niente. Puoi trovare dei brevi workout da fare in 15 minuti o anche meno sul mio canale YouTube.
Ricordati anche che il migliore programma di allenamento è quello che segui fino alla fine. Oggi ci sono tanti guru del fitness che ti propongono il piano di allenamento perfetto per diventare come le modelle delle foto su Instagram. Chi dice che devi passare due ore in palestra a sollevare pesi, chi dice che devi fare allenamenti brevi e intensi, chi dice che devi correre 20 km tutti i giorni… La verità è che non seguirai mai un programma di allenamento che non ti piace.
Quindi chiediti: cosa ti piace fare? Magari vorresti imparare a fare la verticale sulle mani, forse hai sempre voluto imparare a ballare la salsa cubana oppure a chiudere un 360° con lo snowboard. Qualunque sia il tuo obbiettivo, allenati per quello. Trova un bravo personal trainer che sia in grado di farti un programma che ti faccia raggiungere i tuoi obbiettivi divertendoti.
Cosa consigli a chi vuole cambiare vita ma non ha ancora il coraggio di farlo?
Gli americani hanno un modo di dire, che è diventato la mia filosofia di vita: YOLO, You Only Live Once.
Sembra un concetto astratto ma è la verità, viviamo una volta sola. Se non ci piace la vita che viviamo, nessuno verrà a darci un’altra possibilità quando questa sarà finita. Se hai un sogno seguilo. Non domani, non fra un mese e non fra un anno, fallo adesso perché non sai se un domani arriverà.
Che cos’è il tuo metodo di allenamento “Eat Lift Yoga”?
Dopo aver passato anni in palestra ho capito che l’allenamento tradizionale non faceva per me, e allenare fitness model e body builder non è mai stato il mio sogno. Io volevo allenare persone normali, persone che nel fitness vedono un modo per migliorare la propria vita, non solo il proprio corpo ma anche la propria mente. Così ho dato vita al mio metodo di allenamento che unisce il fitness allo yoga e all’alimentazione sana, per aiutare i miei clienti ad essere più forti, a muoversi meglio e più consapevolmente. Ora offro programmi di allenamento personalizzati online.
Puoi seguire Chiara anche su Instagram e su Facebook.
Se vuoi fare yoga con lei, iscriviti all’aerea membership di Eat Lift Yoga per praticare yoga dove e quando vuoi.
2 Comments
Mi fa uno strano effetto sentire con quanta naturalezza alcune persone – tante! – seguono le proprie propensioni, anche quando comportano una vita movimentata e in costante cambiamento. Non è invidia, perché io non ho una natura nomade; ma mi sembra importante mostrare che anche le vite più incredibili possono essere… normali, e che il coraggio di cercare la propria strada e seguirla è importante per tutti.
Ciao Grazia, grazie per lo spunto di riflessione. Credo anch’io nell’importanza di seguire sempre la propria natura, qualunque essa sia – nomade oppure stanziale, l’importante è stare bene con se stessi. Quando non si ha il coraggio di farlo, c’è sempre un senso di insoddisfazione costante, una infelicità che non ci fa svegliare al mattino col sorriso e la voglia di iniziare una nuova giornata. Questo è importante anche per chi non sceglie una vita nomade, ovviamente. Ad esempio, una mia cara amica insegnante è molto felice della vita che fa in Italia, non fa chissà quali viaggi e non ha una vita avventurosa, ma la sua vita è in linea con la sua personalità e i suoi sogni. E infatti svolge il suo lavoro (missione?) con gioia. Questa è la cosa più importante secondo me. Un abbraccio!