Sono in Cambogia.
Per chi non lo sapesse, sono andata via dall’Oman perché non ero felice. Ho preso e me ne sono andata.
Ora sono a Phnom Penh dalle suore della missione in cui avevo fatto volontariato per un anno, nel 2009.
Sono felice.
Sono le tre di notte, mi sono svegliata per un vento fortissimo che mi alza le tende della finestra e fa stranamente freddo. Ho preso una coperta dall’armadio, qui che di solito si suda anche di notte.
Il vento muove gli alberi e fa un po’ paura. Vi è mai capitato di avere paura come i bambini, di notte col vento che soffia? Quarant’anni e ho paura del vento. Roba da pazzi.

Ieri a casa dei miei genitori si è festeggiato il compleanno di mio papà. Il suo compleanno sarebbe martedì, ma da noi i compleanni si festeggiano sempre la domenica. Anche se compi gli anni di sabato, si festeggia la domenica.
Mio papà compie ottantadue anni e ne dimostra sessanta. Tre infarti, il dottore gli ha detto di stare tranquillo e lui gli ha riso in faccia. E’ sempre nell’orto con una motozappa tra le mani, la vanga, la pala o il tagliaerba. Dice che ha il colesterolo alto, e poi mangia cioccolata di nascosto.
Mio papà è fatto di ferro, come sua nonna che morì a cent’anni – quella del cui viso io sono la fotocopia – e suo papà a novantatré.
Ho fatto tutto un cinema per fargli recapitare a casa una pianta: grazie al cielo ho un’amica, Monica, che è un angelo. Mi mandava la foto via whatsapp delle piante: “Quella no perché è troppo piccola, no le orchidee no perché non è capace a mantanerle in vita per più di quindici giorni, quella ce l’ha già, mica posso mandargli una pianta rosa! sì quella è perfetta, anche il vaso rosso!”.
E quando le ho detto di darmi le coordinate bancarie per pagarle la pianta, mi ha risposto di dare quei soldi alle suore.
Lei è quella che, insieme ad altri due angeli, aveva raccolto i soldi quando ero qui, sei anni fa, perché Sister Florence aveva rotto il computer portatile. Dopo due settimane ho ricevuto i soldi per il laptop nuovo.
Gli angeli esistono.
Lei lo sa, che quando fai del bene, tutto ti ritorna indietro sotto altre forme. La sua vita è tutta un dono. Infatti è felice.
Sul biglietto ho fatto scrivere così: “Buon compleanno, papà! Betta, tua figlia giramondo.” Sì, perché tutti mi chiamano Eli, pure il gatto, e lui no. Lui mi chiama Betta.
All’una mia sorella si è collegata con Imo per fare una video-chiamata e vedere la sua faccia.
E’ impagabile
Scusami, papà, se non sono quello che tu volevi. Volevi che studiassi legge o economia, e ho fatto lettere. Volevi che abitassi a dieci minuti da casa tua, e sono in Cambogia. Volevi che facessi tranquilla la maestra elementare tutta la vita, e sono quella a cui, prima che partissi per l’Oman, lo scorso novembre, avevi detto “Io non ho ancora capito cosa vuoi fare, tu, nella vita!”.
Però mi ha accettata. Dopo anni a lottare per fargli capire che io sono fatta così, mi ha accettata. Finalmente. Sarà in andropausa; saranno stati i tre infarti, non lo metto in dubbio; ma al momento siamo in pace.
Almeno fino a quando non gli dirò che la Cambogia è solo una tappa intermedia, perché la meta finale non è questa: questa è solo la tappa della rinascita, quella per risanare il cuore spezzato.
La prossima tappa sarà in un altro continente, e, come al solito, sarà mia mamma – la stratega militare, come la chiama mia sorella – l’incaricata a dirgli dove andrò. Un paese che gli farà venire i capelli dritti.
E sarà la fine della tregua.
Ma non pensiamoci adesso. Adesso godiamoci l’armonia di un compleanno in famiglia.
Perché non importa se sei espatriato, se sei lontano:
Buon compleanno, papà.

Fotografia gentilmente mandatami da mia sorella, ieri sera, in diretta. Avreste dovuto vederne la faccia sorridente.
31 Comments
Post splendido, non so se mi ha commosso di più la foto finale di tuo papà o la sensazione che tu stia facendo quello che veramente desideri, mentre io mi sento in prigione (almeno dal punto di vista lavorativo). Resta il fatto che mi hai commosso alle 7e52 di lunedì mattina. :'(
Buongiorno Alice! Felice di averti commossa, anch’io riguardando quella foto mi commuovo.
Immagino che tu ti senta un po’ oppressa dal tuo lavoro alla casa editrice, ho letto i tuoi ultimi post. Credo sia arrivato il momento di far scattare la molla per iniziare a fare qualcosa per te.
Un sogno nel cassetto?
Ti abbraccio!
Bella Eli! E chi ti ferma a te?
Ci vuole un esercito.
Attendo di conoscere il nuovo obiettivo.
Manco un esercito mi ferma 😀
Buona giornata Paolo! Attendi fiducioso, che prossimamente sarò di nuovo su un aereo.
buongiorno Eli!
La lacrimuccia l’ho versata!
Sii felice.. spero di continuare a lavorare su me stesso per ottenere un po’ di quella gratuita’ che si riceve solo donandosi, anche per uno come me che sembra che vive per se stesso !
Buongiorno Andre!
Donare un po’ di te è il regalo più bello che tu possa fare al mondo. Uno dei motivi per cui, secondo me, nasciamo e moriamo.
Alla fine sei partito, o…?
Tanti auguri al tuo papà, il quale – nonostante si chieda tu da chi abbia preso – ha passato ai tuoi geni caparbietà e coraggio.. quindi digli che il “danno” lo ha fatto lui 😉
Io lo so dove stai per andare, me lo sento e – se la mia percezione è giusta – piangerò. No scherzo, ti seguirò con gli occhi a cuore. Ancora di più.
Ovvio che il danno lo ha fatto lui: da giovane voleva andare in Venezuela!
Chissà se sei una preveggente? Vedremo 😉
Un abbraccio grandissimo da una Phnom Penh insolitamente fredda (27 gradi)
In bocca al lupo, allora, per la nuova avventura in Cambogia. Sarà interessante leggere i tuoi racconti.
E già che ci siamo, mi unisco agli auguri al tuo papà!
Stefano, mi sono persa a leggere il tuo sito: non lo conoscevo, mi piace molto e le interviste sono davvero interessanti! E molto incoraggianti per chi, come me, è all’estero in piena ricerca.
Un abbraccio e grazie per gli auguri!
grazie! così come io mi sono perso nei tuoi racconti. Infatti, stavo proprio pensando che la prossima intervista potrebbe essere la tua, cosa ne dici? La prossima uscita dovrebbe essere tra marzo ed aprile. Fammi sapere se sei interessata, poi con calma ci organizziamo. Grazie ancora e se torni sul mio blog, mi fa molto piacere!
Ma certo che sono interessata! Grazie della proposta.
Allora ci sentiamo a marzo, che da qui ad allora mi auguro succedano ancora tante cose.
Tornerò sul tuo blog senz’altro! Ha una pagina facebook?
Ottimo!
http://www.facebook.com/pensieristranieri/ è l’indirizzo alla mia pagina. Ci sentiamo presto, allora!
Prima di tutto, Auguri al tuo papà!!! E aggiungo che quello che dici per i papà è valido anche per le mamme (soprattutto per chi ha un padre mostro come il mio), mai aspettare di dire ti voglio bene a chi ci vuole bene! Emozionante articolo come sempre!!
Sì, vale per entrambi!
Grazie! 🙂
SEI IMPAREGGIABILE DONNA! commuovi e strattoni forte il cuore anche di chi al momento è pigramente sul computer, butti in aria le consuetudini e ci ritroviamo a fare i conti con un’interiorità che tuona e con gli occhi puntati sulle tue parole, sulle nostre paure, sui nostri tremiti, sulle emozioni che vibrano mandandone l’eco laddove tu sei. Ti adoro. E’ grazie a te che mi escono queste parole. Ti stringo forte al cuore. A presto
Parole bellissime, Laura, che però non sono sicura sia tutto frutto della lettura del mio articolo: tu mandi e mandavi lettere che sono così profonde anche senza avermi letta prima 😉
Ti stringo forte anch’io!
Significa che mi ispira qualcosa quando escono queste parole…in questo caso mi ispira qualcuno..cioè tu. Grazie cmq del complimento. Ho guardato la tua intervista e mi è proprio piaciuta.
Che bello, Laura, felice di ispirati e che ti sia piaciuta l’intervista.
Ti abbraccio!
sei adorabile e adoro seguirti!! 🙂 🙂 🙂
Grazie!!! 😀
Sì, piaci molto anche me. E buon compleanno a tuo papà!!! 🙂
Grazie Elli!!
Bello Eli! Brava! … Si deve sempre trovare il modo di dire ai nostri cari quanto gli vogliamo bene. Spero che hai trovato tutti bene a Tuek Thla… Mi mancha la Cambodia, ci sto pensando tanto ultimamente (di nuovo :)). Spero che ci sentiremo su skype in un futuro vicino 😉 Tanti saluti e baci. Ti penso.
Ciao Mojza buongiorno! Sì, qui tutto bene e sempre tutto uguale! La Cambogia riesce sempre a far sentire la sua mancanza 😉
Spero di sentirti presto su skype per una bella chiacchierata.
Un abbraccio grande da Phnom Penh, mentre le ragazze stanno facendo il corso d cucina khmer
Grazie a te, Eli, e tanti auguri a tuo padre, che non dimostra la sua età nemmeno nelle mani (eh sì, nella foto si vedono solo quelle…). 🙂
Sì, è vero, mio papà è molto giovanile e nemmeno le mani lo tradiscono 😉
Non metto mai le foto dei miei familiari: a parte che non vorrebbero, preferisco difendere la loro privacy. In fondo, sono io quella che ha deciso di raccontarsi sul web, mica loro. Un abbraccio grande dallo Zambia!
Concordo decisamente con Alice.. anche se purtroppo non ce la faro’ mai ad essere mattiniero piuttosto 🙂 nottambulo perenne.. bello leggere le tue esperienze anzi direi le tue emozioni.. si percepisce che hai scelto una esperienza di vita piena e senza troppe “catene” .. forse rimpiango di non averlo fatto prima, l’ultima volta avevo letto dell’Oman.. tra le mete che non appartenevano alla mia pulsione naturale verso l’Asia, ma leggendoti quasi mi aveva incuriosito una esperienza.. beh.. in effetti se si ascolta dentro di noi si puo’ capire forse dove e come dovremmo vivere.. vincoli psicologici, ambientali e culturali permettendo 🙂 un abbraccio a te e tanti auguri a tuo Papa’ .. 🙂
Ciao Fabio!
Ascoltarsi secondo me dovrebbe essere alla base di ogni esperienza di vita. Più proseguo nell’ascoltare il mio istinto e i segnali che mi manda, più sento di non sbagliare strada e di vivere meglio.
Ricambio l’abbraccio di cuore!
Io a quasi 38 anni ho ancora paura del buio. Anche in piena estate con 40° devo avere i piedi coperti perché temo che i mostri mi attacchino da sotto il letto. Ho avuto anche io degli angeli che, a pratica risolta, non hanno voluto i soldi…ti fanno sentire amata…C’è una frase, tra quelle che hai scritto, che mi fa venir voglia di piangere, è questa…”Scusami, papà, se non sono quello che tu volevi”…io non so se il mio di papà riuscirà mai ad accettarlo…
Ciao Ughetta! Ma quanto siamo uguali: anch’io, anche coi 40 gradi dell’Oman, dovevo sempre essere coperta ma non solo i piedi: fino al collo! Solo il lenzuolo, ovviamente, ma basta per proteggermi dai mostri 😀
Mio papà mi pare che in questi ultimi mesi si sia un po’ arreso, ma ora è mia mamma ad essere diventata combattiva: “Vieni a casa! Cosa fai in Africa! Ma quando crescerai?”. Ecco. Non avrà mai fine.