Dopo aver fatto diverse esperienze di volontariato in Africa e Cambogia, e aver lavorato nel campo della cooperazione internazionale in Albania, nel 2012 decisi che era ora di fare il salto, prendere un’aspettativa dal mio lavoro di insegnante di ruolo e provare a vivere viaggiando. Non fu semplice: trovare la propria strada – online e non – non è una passeggiata, ma se c’è la passione e una volontà di ferro, c’è tutto.
Di come ho vissuto per due anni ho in parte raccontato qui.

Ho sempre preferito comprare esperienze piuttosto che cose; questa mia attitudine al risparmio e a vivere uno stile di vita minimale, senza riempirmi di cose inutili, e a socializzare in viaggio, questa mia apertura all’altro, al diverso da me, mi hanno portata ad avere tanti amici in giro per il mondo, e la giusta incoscienza per provare tante cose nuove.
“Sei anche stata fortunata!” ha obiettato qualcuno. Non si chiama fortuna: si chiama seguire il proprio istinto.
L’anno scorso decisi infatti di seguire sempre e solo il mio istinto e il mio cuore. Quando avevo una sensazione positiva su una cosa, la facevo. Se sentivo che la cosa non andava bene per me, la evitavo.
Prima di prendere qualunque decisione, mi consultavo: come mi sento a immaginare di andare in quel luogo? A fare quella esperienza, a incontrare quella persona? E’ facile, sapete?
E quando ho ceduto alla ragione e mi sono lasciata sviare, ecco che qualcosa è andato storto, e non stavo bene. Gli attacchi di panico sono un antico ricordo: quando li sento arrivare non mi faccio più prendere dall’ansia, ma li accolgo e li ascolto, dicendo loro:
“Cosa avete da dirmi, che siete di nuovo qui?”
Ecco com’è andata.
Dicembre: IRAN

Nel novembre 2015 ero tornata in Oman per guidare dei tour. Avevo rivisto il mio ex compagno, col quale avevo vissuto un anno in Oman e col quale ero stata ancora un anno a distanza. Sapete quelle relazioni distruttive dalle quali non si riesce a uscirne? Ecco. Non avevo seguito l’istinto che mi diceva “Devi volerti bene, lascia stare”. E io invece no, ero tornata. Con risultati disastrosi.
Così a Natale decisi di prendermi una pausa e andare per la terza volta in Iran, a trovare la mia amica Maryam che abita a Teheran e prendere fiato. Dopo essere stata con lei per più di una settimana, viaggiai da sola fino a Yazd, poi Persepolis e Shiraz.
Fu un viaggio bellissimo, che rafforzò la mia convinzione che non esiste luogo pericoloso se viaggi col cuore aperto, gli occhi aperti e non ti fai frenare da ciò che dicono i mass media.

“In Iran nulla è come appare, nemmeno le donne che sotto il chador nascondono spesso una doppia vita fatta di piaceri sessuali, di abbigliamento molto sexy e curato, di viaggi in città più aperte come Dubai, per chi se lo può permettere. Anche in questo caso contano molto le possibilità economiche e l’estrazione sociale: più le donne sono istruite più sono consapevoli dei loro diritti.” (Lilli Gruber)
Gennaio: OMAN

A fine dicembre tornai in Oman dall’Iran per guidare il mio ultimo tour, il tour di capodanno. Fu un tour bellissimo, con un gruppo simpatico e alla mano. Chiusi in bellezza la mia breve carriera da guida turistica freelance, tornai a casa del mio ex, mi accorsi di essere in bel guaio – le mie condizioni di salute erano precipitate, e psicologicamente ero di nuovo in una gabbia, seppur dorata.
Una sera presi la decisione migliore che potessi prendere: non gli dissi nulla e andai in agenzia a comprare un biglietto aereo. Per la Cambogia.
– Suore mie, ho bisogno di venire in missione. Sto male, devo andare via dall’Oman subito.”
– Vieni, ti aspettiamo! Ti veniamo a prendere in aeroporto in tuk tuk.
“Amare troppo è calpestare, annullare se stesse per dedicarsi completamente a cambiare un uomo “sbagliato” per noi che ci ossessiona, naturalmente senza riuscirci. Amare in modo sano è imparare ad accettare e amare prima di tutto se stesse, per potere poi costruire un rapporto gratificante e sereno con un uomo “giusto” per noi.” (Robin Norwood)
Gennaio: CAMBOGIA

La serenità della missione dove, nel 2010, feci un’esperienza di volontariato di otto mesi, la mia prima aspettativa dalla scuola.
La comunità di suore di Phnom Penh, ovvero la mia seconda famiglia. Il sorriso dei bambini. I grilli. Le rane. I fiori di loto. Gli alberi del mango. Le pagode. Ero a casa.
Andai anche in campagna al matrimonio della mia ex collega Vanny, due giorni di cerimonia in puro stile khmer. Stavo tornando serena. Il mio ex e tutti i suoi travagli erano finalmente un ricordo.

I PREPARATIVI

LA PROCESSIONE DELLO SPOSO LA MATTINA PRESTO CON I DONI PER LA SPOSA

DURANTE IL MATRIMONIO BUDDHISTA KHMER
“Questo è il momento in cui, qualunque sia il ruolo, un uomo deve fare quel che è giusto, non quel che gli conviene.” (Tiziano Terzani)
Feci ciò che è giusto: allontanarmi dall’Oman. Se avessi fatto quel che mi conveniva, sarei rimasta in Oman dal mio ex compagno. Imparai a seguire l’istinto.
FEBBRAIO: ZAMBIA

Da Phnom Penh mi recai a Siem Reap e da lì presi un autobus per Bangkok, dove incontrai la mia amica Luisa di New York (fu lei a introdurmi alla meditazione Vipassana, quando ero a Phnom Penh a fare volontariato) e dove finalmente conobbi di persona il mio amico Andrea di Andrea in Thailandia… e che Thailandia

Poi presi un aereo e lasciai l’Asia, per volare a Lusaka dalla mia amica italiana Nikola, conosciuta durante un ritiro di meditazione a Katmandu in Nepal, quando mi invitò a casa sua dove lavorava, in Zambia. Nikola mi ospitò per tre settimane, mi aiutò come un angelo quando ebbi un problema di salute, mi mostrò un’umanità e una dolcezza senza pari. Io in cambio le feci delle sessioni di Yoga Nidra e Mindfulness.

Nikola è la dimostrazione vivente che nel mondo esistono persone che lo rendono più bello, più vivibile, più umano.

CASCATE VITTORIA

“Io posso fare cose che non tu non puoi, tu puoi fare cose che io non posso. Insieme possiamo fare grandi cose.” (Madre Teresa)
Marzo-Aprile: SUDAFRICA

Nonostante avessi chiesto alla scuola italiana a Lusaka se avessero bisogno di una insegnante, sentivo che lo Zambia non era il mio posto. Decisi quindi di seguire l’istinto ancora una volta e presi un volo per Johannesburg.
Mi innamorai di questa città fin dal primo momento. Affittai una stanza all’interno di una villa tramite il sito Airbnb: pensavo sarei stata solo di passaggio, invece divenne il mio nido.
Dopo aver viaggiato per tanto tempo, può capitare di avere voglia di fermarsi per un po’, di mettere qualche radice temporanea da qualche parte. Di solito si sceglie un posto in cui, all’arrivo in aeroporto, ti viene subito da dire: “Ah! Sono a casa.” Mi capitò così a Johannesburg: fu un colpo di fulmine.

IL GIARDINO DELLA VILLA IN CUI VIVEVO A JOHANNESBURG
Ad aprile avvenne il lancio di un sito che ho aperto insieme alle due blogger Claudia Moreschi e Daniela Gallucci: Le Travel Angels.
Il nostro sito accompagna le viaggiatrici disinvolte e fuori dagli schemi alla scoperta del mondo e di se stesse, attraverso video, articoli e soprattutto viaggi, che potranno effettuare insieme a noi a partire dal 2017.
A Johannesburg trovai anche lavoro: mi presero per insegnare italiano in una scuola.
Il destino volle che mi chiamassero anche da Lusaka, quasi in contemporanea. Là mi offrivano uno stipendio alto, casa, volo, bollette, tutto pagato. Qui mi offrivano poco. Compiere la scelta non fu facile (ne ho parlato qui), ma decisi ancora una volta di seguire il cuore e istinto, la sensazione che davano entrambe le opportunità.
Scelsi il Sudafrica.

“Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è arreso.” (Nelson Mandela)
Maggio-Giugno: INDIA

Quando ormai vidi che a Johannesburg non avevo più nulla da fare (non avevo ancora il visto di lavoro, che avrei dovuto fare in Italia), sentii che avevo bisogno di tornare là dove tutto era cominciato, un anno prima: in India.
Volevo tornare a Dharamshala dove avevo fatto il corso per diventare insegnante di yoga un anno prima, ma soprattutto sentivo di aver bisogno di tornare al Tushita Centre per fare un altro ritiro silenzioso di dieci giorni di meditazione tibetana buddhista. Quella che mi aiuta a liberarmi dagli attacchi di panico – e anche dal mio ex.
Peccato che, non essendo in Italia, non mi avrebbero rilasciato il visto turistico perl’India.
Poiché quando sento che una cosa la devo fare ed è giusta per me, non mi arrendo, andai a parlare al Console motivandogli la mia richiesta: avevo bisogno di tornare in India a fare meditazione, dove tutto era iniziato un anno prima. Lui indagò le mie motivazioni, scorse tutto il mio passaporto pieno di timbri, e infine mi disse: “Va bene, le darò il visto il visa eccezionale. Mi scriva una lettera in cui mi chiede il motivo per cui vorrebbe tornare in India, scrivendo che ha bisogno di trovare “PEACE OF MIND”.
E fu così che la mia Peace of Mind la trovai a Nuova Delhi, a casa di tre amici (un nepalese e due indiani) che mi accolsero come una di loro – come un maschio, infatti -, pur non conoscendoci affatto.
Lui era un mio amico online, il famoso insegnante di hindi su YouTube Anil Mahato che mi invitò a stare a casa sua in un quartiere non proprio chic di Nuova Delhi. La casa era un incubo, dormivamo un po’ ammassati, la cucina inguardabile e così il bagno.
Fu uno dei mesi più belli della mia vita.

CON ANIL

CON AKASH E ANOOP
Anil Akash e Anoop mi insegnarono a lasciar andare, a vivere con più leggerezza, a buttarmi anima e corpo in ciò in cui credo, a inseguire con maggiore convinzione il mio sogno.
Potevo essere la mamma di tutti loro, e invece la mamma la fecero loro a me.
C’erano 48 gradi in quei giorni a Nuova Delhi, in casa non c’era l’aria condizionata e si moriva di caldo. Non avevo comfort né lusso, eppure stavo bene.
Ecco un video realizzato una sera a mezzanotte – il tempo era un optional, per loro – per il canale di Anil, una gara di scioglilingua italo-hindi:
L’istinto mi diceva di accettare l’ospitalità di Anil nonostante non l’avessi mai conosciuto di persona. Lo seguii: il cuore mi diceva che potevo fidarmi, nonostante fossi in India, nonostante sarei stata da sola con tre ragazzi.
A giugno andai a Dharamshala in autobus, dove feci il ritiro di meditazione presso il Tushita Centre. Dieci giorni in silenzio che, ancora una volta, mi cambiarono la vita, e mi aiutarono a consolidare la calma e il distacco imparati a Delhi con i miei nuovi amici.

AL TUSHITA CENTRE
“Una capanna dove si ride è meglio di un palazzo dove si piange.” (Proverbio cinese)
Da luglio a settembre: ITALIA

Tornai in Italia a fine giugno, per fare il visto di lavoro per il Sudafrica – casomai avessi avuto ancora voglia di andarci. Tenni un workshop di yoga e meditazione e mi rilassai a casa mia tranquilla, dopo tanti mesi in viaggio.
Ottobre: INDIA

A ottobre decisi di andare a Bangalore a fare un workshop di yoga e meditazione presso il piccolo ashram Atma Darshan Yogashram, di tradizione Swami Satyananda. Il mio sogno era di approfondire la tecnica Satyananda, che pratico da tanti anni. L’esperienza è stata interessante e formativa, sveglia alle cinque e a letto alle nove.
Mi è servita anche a capire che la vita da ashram e la recita dei mantra non fanno per me. Io sono per la meditazione buddhista, per la tradizione tibetana.
Anche se, in questi anni di ricerca spirituale, ho capito di essere la somma di tante persone e percorsi: Don Bosco, Buddha, Dio, Satyananda, Dalai Lama e tante altre persone che mi hanno segnata profondamente.
Dopo l’esperienza indiana seguii il mio cuore, che mi portava ancora una volta in Oman: sentivo di non dover più stare in India chiusa nell’ashram, ma di dovermi buttare nella vita a realizzare i tanti progetti che avevo in mente da tempo.
Era venuto il momento di agire.

L’ASHRAM “ATMA DARSHAN YOGASHRAM” A BANGALORE
“Un grammo di pratica è meglio di tonnellate di teoria.” (Swami Sivananda)
Da ottobre a dicembre: OMAN

Da più di un anno organizzo tour dell’Oman a chi mi contatta dal mio blog. Sono quindi tornata nel Sultanato per guidare un paio di tour e conoscere una persona che vive a Muscat – la quale al momento è top secret.
A fine gennaio mi sposterò in un altro paese.
Qual è il segreto per viaggiare da sola, trovare un lavoro all’estero e stare bene?
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Mettere dei soldi da parte (sì può – chi non sa risparmiare non parte)
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Studiare e imparare competenze nuove ogni anno
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Seguire sempre le proprie passioni e ciò che ci fa brillare il cuore
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Fare volontariato e donarsi agli altri, gratis e senza aspettarsi nulla in cambio
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Essere aperti a nuove amicizie, senza distinzioni di sesso, nazionalità e status sociale
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Darsi da fare e cercare in loco
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Vendere bene ciò che si sa fare
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Non avere paura di restare senza lavoro (qualcosa si trova sempre)
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Non scendere a compromessi e farsi mantenere dal primo cretino che vorrebbe incastrarci
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Mettere sempre l’amore al primo posto in ogni cosa che si fa
Ma soprattutto:
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Seguire l’istinto. Il cuore. Il sesto senso. Solo così si può essere felici e si possono sconfiggere tante cose: l’ansia, gli attacchi di panico, la paura di sbagliare.
E’ facile? No. Ma se a seguire altro, finora, non ha prodotto che infelicità, io fossi in te proverei a cambiare tattica.
Cambiata la tattica, la strada si fa da sè. L’importante è iniziare, fare il primo passo.
Non sprecare un altro anno a rimuginare come hai fatto negli ultimi dodici mesi.
Datti una mossa.

47 Comments
Sei sempre molto coraggiosa e io ti ammiro tantissimo!
Io non sono ancora riuscita a sconfiggere l’ansia, infatti al momento mi sono dovuta prendere una pausa… Però spero che il prossimo anno imparerò a conviverci e ad ascoltare le mie ansie per prendere le decisioni giuste, come hai fatto tu.
Ciao Elisa, io fossi in te proverei infatti a fare così: anziché provare a sconfiggere l’ansia, ascoltala. Ma sono sicura che già l’hai fatto, hai solo paura di fare un passo verso la tua felicità. Liberati pian piano da ciò che te la provoca. Ci vuole un pochino di coraggio: pensa che liberazione, dopo! Basta ansia, agisci. E arriva a fine anno più carica che mai. Una Elisa nuova 🙂
Ciao Eli, le tue newsletter fanno sempre bene al cuore. È che dentro tu ci metti tutta te stessa, i tuoi viaggi anche e soprattutto interiori. Ti auguro un nuovo anno ricco di esperienze e di amore. È vado a vedermi il blog delle Travel Angels..
Grazie Maria Grazia! Buon anno anche a te, che sia ricco di tutto ciò che desideri davvero.
Leggerti è sempre di grande supporto e interesse..scoprire come tanta forza di volontà possa davvero muovere il mondo! Da anni piacerebbe anche a me avvicinarmi perché credo possa essermi di grande aiuto..ma non so dove trovare una buona scuola o se basti un workshop per poter poi continuare da sola..tu cosa mi consigli?
Grazie! Buon 2017!
Ciao Alessia,
intendi avvicinarti alla meditazione? (manca un pezzo nel commento). C’è un centro di meditazione Vipassana in Italia, dove si svolgono i ritiri come quello che ho fatto io in Myanmar, http://www.atala.dhamma.org/pub/centro.php
Oppure, se puoi andare in India, vai al Tushita Centre a Dharamshala. Diciamo che già ne basta uno per metterti sulla buona strada, poi scarichi qualche audio da seguire e mediti ogni mattina almeno 5 minuti. Vedrai la differenza.
Buon 2017 anche a te!
Scusa non ho scritto a cosa mi riferivo.. parlavo dello yoga! Grazie comunque!
Ah ok! Riguardo allo yoga bisognerebbe seguire le lezioni, una volta la settimana, e poi praticare un po’ a casa. Io preferisco, su tutti, hatha yoga, in particolare yoga Satyananda, che comprende anche pranayama finale e yoga nidra
Cara Eli, sempre bello leggerti, avevo visto che era (finalmente!) uscito un tuo nuovo post e me lo sono lasciato per oggi. Uno perché sapevo che oggi avrei avuto modo di gustarmelo fino in fondo, e due perché oggi è il primo dell’anno ed i tuoi post sono sempre un augurio a vivere in pienezza la vita. Buon anno Eli, che il 2017 ti regali ancora tanti pezzetti di felicità <3
Ciao Roby, grazie per il bellissimo commento! Buon anno anche a te dal cuore, con tanti pezzetti di felicità anche per voi tre <3
impegnativo leggerti!! mamma mia!!! ma leggo pero’, con piacere, che noi ometti abbiamo sempre un posto privilegiato nella tua vita!!! gira e rigira….. buon anno e grazie di considerarci……
Buon anno anche a te, Bilancia! Eh sì, alla fine qualche ometto entra sempre, qui e là 😀 ti abbraccio e che il nuovo anno ti porti tanti viaggi e serenità
Ciao Eli buon anno! Che il 2017 ti porti serenità, crescita, e gioia. Ti leggo sempre con piacere. Ho letto il suggerimento che hai dato ad Alessia sul centro di Meditazione Vipassana; non mi aspettavo ce ne fosse uno anche in Italia, e spero tanto prima o poi di farci una seduta. Complimenti sempre per la capacità di ascoltarti, e di dare sempre una (una?) svolta alla tua vita. Spero anche per me in un anno di cambiamenti (ovviamnete in meglio 🙂 Però sta sempre a noi impegnarci al massimo e crederci fino in fondo. Non ho capito se fai ancora la guida in Oman.
Saluti by Marco
Ciao Marcus!
Ti consiglio vivamente quei 10 giorni di ritiro di meditazione Vipassana, in Italia o ovunque. Il distacco dal mondo porta sempre coraggio, risposte e nuove idee.
In questo momento sono in Oman, per due mesi, per guidare dei tour, poi riparto. In Oman vengo solo per lavoro, ogni tanto. Non vivo più qui.
Auguri anche a te per un anno di cambiamenti, sereno, portatore di tante cose belle.
Un abbraccio grande!
Ciao Elisabeth, sono incappata nel tuo articolo un po’ per caso, ma niente accade per caso. Essendo una viaggiatrice anche io non mi soffermo spesso su blog di presunti viaggiatori perché si riducono tutti alle solite liste delle 10 migliori cose da vedere e 13 da mangiare. Il tuo racconto invece..wow. Così vero, reale, pieno di emozioni, ammettendo anche le debolezze di una donna che seppur forte ed indipendente si lascia soggiogare dall’amore. Mi sono ritrovata molto nella tua storia, quasi in tutti gli elementi e devo ammettere che mi hai dato una forza ed una carica che persone che conosco da una vita non mi hanno dato. Partirò presto per il Kenya per un’esperienza di volontariato dopo anni di viaggi e di amore distruttivo. Ti auguro tanta felicità, ma più importante serenità e coscienza di te.
Non smettere di scrivere e condividere le tue esperienze. Buon yoga, buona meditazione e buen camino hermana.
Ciao Lucia!
Qui difficilmente troverai articoli di quel genere perché il mio blog è improntato sulla vita di tutti i giorni, da espatriata e da viaggiatrice, con tutti i miei momenti di alti e bassi tipici di chi viaggia da solo.
Che bello quando si parte per un’esperienza di volontariato! Soprattutto dopo la fine di un amore che ci ha segnate e non in positivo. Sono poi particolarmente affezionata al Kenya, dove feci il mio primo mese di volontariato in missione nel 1999.
Buona fortuna per questa esperienza, che il tuo cammino possa essere illuminato da Mamma Africa.
Ci hai fatto venire voglia di andare 🙂
😀 Just buy a ticket!
Non so se riuscirei a vivere tanti mesi all’estero però invidio la tua indipendenza. Il mio ideale sarebbe vivere qui ma viaggiare tanto ma il lavoro impedisce di fare ciò, troppo pochi giorni di ferie!
Allora dovresti cercare un lavoro che ti permetta di essere indipendente, ovvero lavorare per te stessa, magari dal tuo laptop. Non è semplice, ma io sono una strenua sostenitrice del Volere è potere 😉
Che storia meravigliosa! Altro che articolo sul blog, dovresti scrivere un libro, anzi una vera e propria saga! Ora voglio scoprire di più su di te 😉
Grazie Raffaella!! 😀
Ma è spettacolareeeeee e tu sei straordinaria. Che forza che hai.
Grazie Maria!!! 😀
Splendido racconto … viaggiare apre la mente e il cuore … ma anche nella vita di tutti i giorni ci sono regole di amore ed umanità che si devono applicare per vivere meglio con chiunque … complimenti
Sono d’accordo: sia in viaggio che a casa – ovunque questa sia – amore e compassione ci rendono la vita e le relazioni più belle, e la vita degna di essere vissuta. Grazie!
Questo articolo mi ha letteralmente stregata. Ho sempre immaginato che la mia vita sarebbe stata così, non so come sarà ma penso di essere sulla strada giusta, dopotutto sono ancora molto giovane.. non sai quanto sia d’ispirazione la tua storia!
Sono d’accordissimo sul fatto che dovresti scrivere un libro (se non l’hai già fatto), lo leggerei d’un fiato.
Sono felice di esserti stata d’ispirazione! Poiché non ci è dato sapere quanto vivremo, vivi la vita in pieno e seguendo le tue passioni: sarai sempre sulla strada giusta.
Libro: è già stato iniziato! 😉
Grazie, ti abbraccio.
Sono tornata su questo post e mi sembra ieri tutto quello che è successo, ti seguivo passo passo su blog, social networks e whatsapp, ricordi? Bellissimo leggere tutto insieme il tuo percorso di evoluzione e cambiamento, sei una fonte di ispirazione e sono davvero felice per la serenità che sei riuscita a trovare dentro di te!
Grazie amica mia! Sì, noi siamo sempre connesse. E’ bello quando dai social media nascono delle belle amicizie.
Non conoscevo il tuo blog prima di oggi… beh complimenti davvero. Hai coraggio e grinta da vendere! E tante tante emozioni e avventure autentiche da raccontare!! ?
Grazie Silvia! 😀
Elisabeth il tuo coraggio e la tua voglia di vivere, rischiare e buttarsi sono incredibili e davvero contagiose! Complimenti!
Grazie Federica! 😀
Il tuo viaggio lungo un anno è stato bellissimo, soprattutto dà tante cose da imparare alle persone che ti seguono. Sei una forza!
Grazie Bruna! 😀 Ieri sera ho letto un po’ di post sul tuo blog, bello!
Che vita incredibile che hai scelto di vivere! Ci vuole molto coraggio a seguire il proprio istinto e il proprio cuore. Adesso sono curiosa di leggere anche l’altro blog!
Ciao Laura! Anche stando a casa propria si può decidere di seguire il proprio cuore: io credo che ci sarebbe meno frustrazione e più gentilezza tra le persone.
Un abbraccio!
Un sogno. Spero molto vicino!
😀 volere è potere eh eh
Che dire? Post fantastico, ben scritto, pieno di consigli utili, ispiranti ma non faciloni. Bello il tuo percorso, bello il tuo modo di viaggiare da sola ❤️
Grazie Roberta! <3
“Ho sempre preferito comprare esperienze piuttosto che cose” non potrei essere più d’accordo! Che meraviglioso percorso, mi hai fatto rivivere le emozioni del Sudafrica e dell’Oman che ho avuto la fortuna di visitare e mi hai fatto venire voglia di partire per le altre mete!
Complimenti Elizabeth!
Grazie Robi! Chissà, magari ci incontreremo da qualche parte nel mondo 😀
Bellissimo articolo, bellissimo viaggio …ti volevo chiedere, o forse hai già scritto a proposito, sulle meditazioni …sei isolata da tutti ? Mediti mangi e dormi? Non vedi nessuno nei 10 gg? Grazie
Grazie Denise!
Non ho ancora scritto sul ritiro silenzioso Vipassana di dieci giorni ma ho un articolo in bozza sull’ultimo corso Vipassana a cui ho partecipato quest’estate in India, a Pushkar nel Rajasthan, a presto lo pubblicherò.
Sì, sei isolata da tutto e da tutti per 10 giorni. Quando entri devi consegnare cellulare, laptop e qualunque gadget elettronico che potrebbe distrarti dall’esperienza di meditazione. Quindi ti svegli alle quattro del mattino tutti i giorni, mediti a spezzoni di circa 45 minuti-un’ora, con pause per fare colazione e cenare, e la pausa dopo pranzo in camera. L’ultima meditazione è alle 8.30 di sera, a letto alle 21. Non si cena perché si segue il ritmo di vita monastica dei monaci buddhisti, ma c’è la possibilità di bere il tè o una tisana zuccherata e di mangiare qualcosa a seconda del centro in cui fai il ritiro. Durante quel periodo vedi solo i tuoi compagni di corso 🙂 Uomini e donne stanno in aree separate, ma meditano insieme – seppur separati – nella meditation hall.
E’ un’esperienza che consiglio di fare a tutti almeno una volta nella vita, perché se riesci a restare fino all’ultimo giorno, di cambia davvero la vita.
Che bello…che forte che sei 🙂