Cosa vuol dire viaggiare da sola per la prima volta? Farsi coraggio e fare quel biglietto aereo verso un sogno tenuto nel cassetto per tanto tempo? Federica ce lo racconta qui.
Ho seguito il suo viaggio in solitaria in Thailandia e Cambogia via WhatsApp, la scorsa estate: è stato emozionante come essere là con lei. Ma Federica era da sola, ad affrontare paure che si sono rivelate infondate: il suo viaggio è stata una rivelazione, ed è tornata una persona nuova.
E’ stato il mio primo viaggio in solitaria, o come mi piace definirlo, il viaggio delle mie tante prime volte. Sì, perché tante esperienze nuove mi sono successe. Successe non è il termine giusto: suggerisce passività. Direi esperienze che ho provocato, cercato, voluto.
Viaggio in solitaria, prima volta in Asia: quante volte ho vissuto questo viaggio nella testa; quante ore passate su Google a guardare foto, sbirciare i vari blog di intrepidi viaggiatori… sentire dentro di me che era quello che avrei voluto fare anche io, ma non trovare mai il coraggio di farlo. E allora a rileggere Terzani, per trovare la spinta per comprare quel biglietto.
Il 13 luglio 2014 mi trovo davanti al PC, basta un click e avrei il biglietto. Ho persino chiamato un’amica che mi aiutasse a comprarlo.
La paura e il desiderio: due lati della stessa medaglia. Ho impiegato 40 minuti prima di premere “procedi al pagamento”, ma ce l’ho fatta: 31 luglio partenza per Bangkok.
Il mio viaggio è stato tutto improvvisato; si è evoluto e ha preso forma giorno dopo giorno sul posto. Ha subito tanti cambiamenti e il risultato finale, guardando indietro, è stato perfetto.
Sull’aereo ho passato momenti in cui ho pensato “Ma che ci fai qui? E dove vai?” (pensati con molta enfasi e qualche parolaccia), ad altri momenti di euforia: “Ce l’ho fatta! Sto andando in Asia, sarò per un mese da sola e non ho nessun piano! Evvai!”.
I miei unici compagni di viaggio, un diario e il libro “Il monaco che vendette la sua Ferrari”, che ho letto e riletto per tutto il tempo.
Il mio motto era: “La paura non esiste: è la tua mente che mente”.
Il disegno originale era stare qualche giorno a Bangkok e poi partire per Siem Reap, due settimane in Cambogia e tornare in Thailandia a fare qualche giorno di mare; ma e’ bastato saltare su un tuk-tuk alle dieci di sera all’aereoporto di Siem Reap per capire che avevo raggiunto la mia terra e non sarei piu’ tornate in Thailandia se non per prendere il volo di ritorno.
Inizia il mio “giro di giostra”. Ho sentito fin dal primo attimo di questo viaggio vibrazioni positive; sentivo che alcune cose erano cambiate e che avrei fatto gli incontri giusti (come mi aveva augurato di fare la mia amica, la stessa che e’ stata seduta con me 40 minuti davanti al PC prima di comprare il biglietto).
In questo mese ho avuto due momenti di down. Il primo è capitato a Bangkok e la mia mente ha iniziato a formulare pensieri negativi e stupidi; il secondo sull’autobus da Battambang a Phnom Pehn. Neanche a dirlo, entrambi i momenti di crisi sono stati mal gestiti, con la conseguenza che ho rovinato il mio giro in barca al mercato galleggiante di Damoen Saduak in Thailandia, e le 9 ore di viaggio su un autobus scassato, dove l’unica non asiatica ero io e per di più in paranoia, non sono state per niente una passeggiata.
Per il resto è andato tutto alla grande: delle mille preoccupazioni che avevo prima di partire non se ne è avverata mezza. La paura di stare soli, di non avere nessuno con cui condividere le proprie emozioni, di annoiarsi, che qualcosa vada storto e la peggiore: “E se la Cambogia non fosse come me la sono immaginata da anni, ma una gran delusione?”
E invece tutte le mie aspettative sono state soddisfatte, ma soprattutto non è stato il sole cambogiano a scaldarmi il cuore, ma tutte le persone meravigliose che ho incontrato. I cambogiani sono un popolo sincero e la Cambogia è veramente la terra dei sorrisi. Non solo loro, ma anche i tanti viaggiatori che hanno incrociato il mio percorso; alcuni hanno fatto piccoli tragitti al mio fianco, con altri ho trascorso alcune giornate, altri ancora sono stati i passeggeri silenziosi di un viaggio in barca.
E’ stato un viaggio in solitaria, un viaggio di riflessione. Sorprendentemente poche volte mi sono trovata senza dei compagni e con altrettanta sorpresa spesso, la sera, mi trovavo a cercare disperatamente di stare da sola con me stessa. E’ stato un viaggio dove il tempo si e’ fermato e dilatato, dove non c’erano scadenze (a Battambang ho perso il bus e sono arrivata a Phnom Pehn in piena notte; sono saltata con zaino su un motodop senza nemmeno sapere dove sarei andata esattamente), non c’era fretta di andare e vedere, nè l’ansia e l’irrequietudine del tran tran occidentale.
E’ stato il viaggio delle prime volte:
La prima volta in Asia
La prima volta che organizzo un viaggio tutta da sola
La prima volta da sola in un bar a bere una birra (Bangkok)
La prima volta che salgo al volo sul motorino di un tizio che gentilmente mi porta all’autobus (Damoen Saduak)
La prima volta su un battello scomodo e maleodorante per 9 ore (Siem Reap – Battambang)
Fare un corso di cucina khmer (Battambang)
La prima volta del contrattare prezzi e tariffe
Mangiare cibo per strada
Parlare spontaneamente con la gente senza sentirmi di troppo, troppo invadente e inopportuna
Prendere un autobus di notte e non sapere dove andare (Phnom Penh)
Guidare un motorino per la campagna cambogiana (Kampot)
Camminare sola in un bosco per 10 km (Parco Nazionale di Kep)
Rifiutare inviti e scegliere di proseguire da sola
Fare quello che mi pare, anche oziare senza sentire la pressione del tempo
Scrollarmi di dosso e con forza, la paranoia che mi assale e scegliere di essere felice invece
Essere sola dall’altra parte del mondo e sentirmi a casa.
E’ difficile descrivere le emozioni, per questo ho tenuto un diario nel quale ho documentato i pensieri piuttosto che gli episodi. Ogni tanto lo rileggo e mi sembra di essere là.
In quei 30 giorni ho capito tante cose:
1. Sei sempre nel posto giusto al momento giusto
A Siem Reap, appena arrivata, seppur stanchissima decido di rimandere giù in giardino a bere una birra. Ho incontratro due persone meravigliose, due ragazzi uruguayani che mi hanno dato il benvenuto in questa terra. Insieme abbiamo visitato Banteay Srei e le rovine di Roluos: erano mesi che non mi capitava di ridere cosi a crepapelle.
2. Sei esattamente dove dovresti essere
Ogni volta che mi è parso di prendere la decisione sbagliata (per esempio non tornare in Thailandia ma proseguire verso sud, per Kampot, la vera campagna cambogiana), in realtà è così che doveva andare.
3. Mai lasciare a domani quello che puoi fare oggi
Se c’è un cielo stellato, devi godertelo. Le notti stellate, cullata dal vento caldo nel giardino della guesthouse a ridosso del parco nazionale di Kep sono state un balsamo.
4. Se non sei contento di quello che hai, cambialo
Che si tratti di una guesthouse, di un itinerario, del tuo lavoro, del tuo ragazzo, della citta’ dove vivi.
5. La felicità è una scelta
Puoi scegliere di trascorrere le tue giornate ingrugnita e ostile o serena e tranquilla: scegli di essere felice, rovescia la tristezza e la malinconia, controlla le tue reazioni. Il mio secondo momento di crisi e’ stato spazzato via da un arcobaleno inciso come un sorriso nel cielo grigio, carico ancora di nuvole da monsone.
6. Non giudicare
Sulle 9 ore di viaggio in battello da Siem Reap a Battambang il tempo per riflettere è stato molto. Quello che inizialmente gli occhi vedono solo come un fiume marrone e sporco, come delle baracche di lamiera e stracci, come gente che “come fanno a vivere cosi?”, il cuore lo sente come un posto magico. I colori sono vivi, lucidi, il cielo è cristallino e risalta sul verde brillante delle risaie e sotto ancora il marrone di quel fiume che per questa gente è tutto. Permette di coltivare il riso e dà da mangiare, acqua per lavarsi e rinfrescarsi. E noi vediamo solo un fiume marrone. Per noi il diverso è semplicemente diverso, a volte è sbagliato, a volte ci fa pena, a volte paura o rabbia, ma quante vite ci sono? La nostra è solo piccola parte.
7. Sei perfetta così come sei perché sei tu!
Ogni volta che ci apriamo agli altri, una parte di noi confluisce in loro e viceversa. Alla fine, chi sono io? Federica, italiana, nata a Viareggio: vero. Ma quante altre vite hanno modificato il mio tessuto originale? C’è chi mi vede come una trentaquattrenne con idee bizzarre e lascio che lo pensino. Come mi ha detto Kim Sampo (un cambogiano incontrato in un tempio a Siem Reap), si può scegliere di fare del bene o del male. Fare del bene significa anche lasciare andare, non imbruttire il mondo con la tua negatività. I cambogiani mi hanno regalato tanti sorrisi senza chiedere niente in cambio; sorridere non costa niente, ma rende la tua giornata e quella degli altri meravigliosa.
La Cambogia, il viaggio in solitaria mi ha insegnato tutto questo. Per tutti quelli che ancora hanno dubbi e che rimandano consiglio di partire, andare ovunque.
Federica Puccioni
BLOG: Keeptravellingon
55 Comments
Cara Federica
anche io sono una assai abituata a viaggiare da sola.
Il bello e’ che quando cominci non smetti piu’.
Come si deduce dal tuo racconto,e del resto lo penso anche io,il viaggio diventa metafora di vita.
Noi ne siamo gli artefici e gli attori.L’importante e’ vincere le proprie paure e lasciarsi andare.
Che questo sia l’inizio di un cammino lungo e fecondo.
Annamaria
cara annamaria, ti ringrazio per le tue parole che condivido in pieno! infatti penso gia’ al prossimo viaggio…Laos!! un abbraccio
Ecco, vedi? Ora che ha iniziato, l’abbiamo persa 😉
Oltre al Laos, io ti consiglio il paese forse più bello e interessante del Sud-Est Asiatico: il Myanmar.
Forse, la cosa veramente importante, è aver ben chiaro in mente cosa si vuole…e non è per niente facile. Devo assolutamente leggere il libro “Il monaco che vendette la sua Ferrari”…non lo conosco ma sembra interessante… 🙂
ciao roberta,
il libro te lo consiglio. é stato il mio compagno e la mia coscienza. adesso é la mia bibbia:immancabile lettura ormai!
Io l’avevo già acquistato a dicembre, insieme a “10% Happier” di Dan Harris. Ho finito quest’ultimo (lo consiglio), e ora comincio quello da te suggerito. Poi scriverò “La maestra che vendette la sua Ford Ka di seconda mano” 🙂
ahahahah “la maestra che vendette la sua Ford” mi piace!!!
ah ah! 😀
Grazie mille…lo leggerò sicuramente…e complimenti a te per il coraggio e la passione che hai dimostrato…
La parola è energia, e quella che si è creata leggendo questo post non può essere turbata aggiungendone altra, che non serve.
Quindi non dirò nulla se non … GRAZIE.
Grazie per avere condiviso con noi questa esperienza. Grazie per aver portato un po’ di luce. Grazie per avermi fatto comprendere che, dietro l’angolo, c’è una vita meravigliosa.
che bellissime parole. grazie! sono contenta che siano di aiuto a qualcuno (anche a me che le ho scritte) perché a volte ricado nella consuetudine del lamentarmi x tutto…ahhh quanto ancora da imparare! un abbraccio
“La parola è energia”.
Grazie Chiara!
Bene, leggere questo è stato ciò che mi serviva per decidere cosa fare una volta presa la laurea!
Grazie Federica!
E grazie Eli!
wow ! troppa responsabilità mi dai! scherzo… non é mai troppo tardi per ”svegliarsi” e prendere la proprio vita in mano! ti auguro di trovare quello che cerchi dopo l’università
Grazie a te DiDi per essere passata di qua!
Eh sì, dopo la laurea un viaggio in solitaria è d’obbligo per rigenerarsi dai lunghi anni di studio 😉
Quello che mi sorpende in questo racconto, è che questa ragazza, nel raccontare le sue prime volte, mi hanno stupito alcune cose_ la prima volta seduta ad un bar a bere una birra??? mai fatto al tuo bar di casa??????la prima volta a contrattare prezzi e tariffe????….boh????rifiutare inviti e andare da sola????boh?????Mangiare cibo per strada???? mah, scusa, dove vivi???..quello che mi pare, anche oziare…..????mah!!!!mai fatto a casa tua?????? boh!!!! Camminare da sola in un bosco???..boh????? Non voglio criticare troppo la ragazza, ma mi sembra che se uno vuole tante cose si possono fare anche in Italia e vicino a casa!!! certo che essere in Asia è un’altra cosa!!! anch’io sono stato 2 volte in Cambogia, con un viaggio organizzato!!! tantissime volte mi sono isolato dal gruppo, misono isolato e ho provato emozioni uniche!!! tutto questo me lo sono tenuto per me, e l’ho ancora qui’ nel cuore!!! brava comunque…e ..al prossimo viaggio….
ahaha! eh sai ognuno ha i suoi tempi x fare le cose la prima volta! vedrai che anche tu non hai ancora fatto cose che gli altri (me compresa) ormai sono anni che si fanno! non c’é solo la tua verità 🙂
Pensa che io ancora non ho camminato da sola in un bosco, nè per dieci chilometri nè per uno, e di anni ne ho 42! E ho mangiato cibo per strada per la prima volta in Cambogia, nel 2010… e devo dire che è stata un’esperienza interessante, sicuramente più interessante che l’avessi fatto a Cinisello Balsamo 😀
Che bello questo post… uno dei più belli secondo me!
Federica complimenti per questo viaggio e per le tue parole, fai venire voglia di partire a chiunque credo! E mi hai fatto venire ancora più voglia di Cambogia *.*
Anche io ho voglia di un viaggio in solitaria se non riuscissi a trasferirmi…terrò questo post nei preferiti 🙂
grazie mille Elisa. non solo la Cambogia sarà come l hai sempre immaginata..sarà meglio! in bocca al lupo
Grazie Elisa. Ormai non puoi più frenare la tua voglia di Cambogia, soprattutto se continui a seguire questo blog 🙂
E brava Federica! La prossima volta vedrai che i 40 minuti prima di premere invio saranno diventati 4 millisecondi.
davvero! penso di si.anzi non vedo l ora di fare quel click!! grazie
Dottornomade hai proprio ragione: una volta fatto il primo (lunghissimo) click, i prossimi acquisti del biglietto aereo saranno molto, molto più veloci.
Ma che bello questo post! Grazie Federica, grazie Eli. 🙂 Mi sento lontanissima dal viaggiare da sola per diversi motivi, ma il messaggio positivo di questo viaggio mi è arrivato forte e chiaro…e guarda caso si inserisce tra le tante cose che recentemente mi indirizzano nella stessa direzione. Cosa sta succedendo nel mondo? Vi capita mai di domandarvelo? Sono molto curiosa… 😉
ciao grazia, sentirsi dentro il viaggio é il primo passo per partire 😉
Grazia tu non potresti viaggiare da sola, in primis per il tuo cane: viaggerete sempre in due, al massimo 😉 Se tante cose ti stanno mandando lo stesso segnale, non ti resterà che ascoltarlo. O no? 🙂
Io di anni ne ho 30, non sono mai stata fuori dall’italia e anche del nostro paese ho visto poco e col fidanzato… E ora che sono sola vi invidio.. Vorrei partire da sola, ma mi terrorizzano pure i viaggi organizzati.. poi mi chiedo… E se mi ammalo lì? Sarò capace di….? E se mi perdo? E se… Uffa…
Ciao Claudia! Se vorresti provare a partire da sola, puoi cominciare in piccolo: una città italiana, per esempio. E poi vedere come va. Io lo immagino già: ti accorgerai che puoi bastare a te stessa, in viaggio, che se accadesse qualcosa puoi sempre chiedere aiuto, che la solidarietà si crea intorno a te come per magia. Questa è stata la mia esperienza nei miei tre anni in viaggio in Asia e Medio Oriente e ho proprio visto che non c’è nulla da temere: anche se viaggiamo sole, c’è sempre un italiano o uno straniero nei paraggi pronto ad aiutarti. Prova e vedrai!
Ragazzi leggervi mi da una carica pazzesca. Marzo 2019 Cambogia da sola ….
Grande Jennifer! Sono sicura che sarà un viaggio bellissimo.
[…] altro e donare così parte di me stessa. I luoghi in cui mi piacerebbe andare sono il Laos o la Cambogia, paesi che hanno sofferto fino a pochi anni fa e che soffrono tuttora, ma che stanno ricostruendo […]
Grazie Federica per aver condiviso questa tua esperienza, stimolo per riuscire a fare quel click che ancora stento a fare, con le paure che mi accompagnano da sempre e che si manifestano ancora di più partendo per l’altra parte del mondo.
Click da fare immediatamente: o adesso o mai più! Tabto non sarai mai pronta al 100%, meglio muovere la mano sul mouse al più presto 😉
ciao giulia… le paure ci saranno sempre, é giusto che ci siano…basta non diventarne schiavi…. anche io ne ho mille di paure ma spesso i sogni, fortunatamente, sono così potenti da metterle a tacere! coraggio!
Ciao Federica,
ho appena finito di leggere il tuo racconto ed ho ancora la pelle d’oca e non esagero se dico che il cuore mi batte forte e gli occhi li sento pulsare dall’eccitazione.
Ho 39 anni e “sogno” ol mio primo viaggio da sola da troppo troppo tempo oramai…ogni anno mi rotrovo lì lì per convinvermi e poi mille scuse mi trattengono…
non ho per questo rinunciato a partire..ho fatto di tutto…viaggi con sconosciuti incontrati sui forum di viaggi…avventure nel mondo…non li rinnego x carità ma troppi compromessi..troppe rinunce e solo per sentirmi “al sicuro” ma ancora non riesco a fare qs ultimo pezzetto…quello che più mi pulsa nel cuore
Grazie per aver condivios…adesso me la stampo e la rileggo e rileggo e spero di trovare anche io la forza di premere quel maledetto click!!
PS: la mia destinazione è proprio Cambogia…che sia un segno del destino?
Fallo, Laura! Le mille scuse sono solo paure che ci frenano a fare ciò che il cuore vorrebbe. Chi viaggia da solo è anche perchè non ama fare compromessi.
La Cambogia tira fuori il meglio di sè. VAI!!
ciao laura, quello che ti posso dire per esperienza personale che le cose ti succedono nel momento giusto. non ti angosciare se non sei ancora riuscita a fare quel passo….succedera’ quando il cuore sara’ pronto e sara’ bellissimo. in bocca al lupo!
[…] in Cambogia, ho deciso di scrivere un diario online. A inizio 2015 e’ stato pubblicato un mio articolo che raccontava le mie impressioni ed emozioni di Cambogia. Il blog che lo ha ospitato si chiama […]
Ciao! Non so perché, ma ogni volta che capito sul tuo blog leggo cose che mi portano a tirare fuori pensieri molto intimi. Io sono una gran fifona, una maniaca dell’organizzazione e della previsione. Soffro di allergie, se non ho una toilette nei paraggi mi viene una terribile ansia…a volte ho rovinato momenti miei e anche di mi accompagnava – il mio moroso, principalmente, poverino! Mi piacerebbe tanto viaggiare da sola – fatto solo una volta ed è stato in Italia – e mi piacerebbe visitare l’Asia, l’Africa e il Sud America. Ne ho timore; ne sono molto attratta, ma ho paura di tutto. Figuriamoci a farlo da sola! Per me le persone che riescono a farlo sono d’esempio. Non so se mai riuscirò a farlo, tuttavia mi incoraggio ripetendomi nella mente: “La felicità è una scelta”. Talvolta questo pensiero mi ha motivata ed aiutata; magari, a piccoli passi, farò anche io un bel viaggio delle prime volte! Ciao!
Ciao Bruna!
Mm… forse perché io scrivo di cose molto intime, e allora senza volerlo (o forse lo voglio?) tiro fuori indirettamente anche le tue 🙂
Io penso che ognuno debba fare ciò che è più consono alla propria natura, senza sforzarsi troppo. Cioè, va bene uscire dalla propria comfort zone, ma senza fare cose che ci facciano venire il panico solo a pensarle. Se tu hai bisogno di avere qualcuno al tuo fianco durante un viaggio, fai bene a non partire da sola. Almeno, non adesso. Poi magari più avanti ti sentirai pronta per un piccolo viaggio da sola, magari non proprio così lontano, e ti renderai conto che anche se avevi previsto tutto, poi le cose vanno come devono andare. Ogni tanto è bello lasciarsi sorprendere dagli imprevisti, e scoprire che è grazie a questi che ci sentiamo vivi.
Un abbraccio grandissimo!!
Sto leggendo e rileggendo mille blog, siti, proprio come hai scritto tu… Sto pianificando un viaggio in India e poi in Thailandia da sola. La paura c’è, ma anche la voglia di partire. Ce la farò? Chissà. Intanto grazie per queste parole, che per quanto vengono da una sconosciuta aiutano a riflettere…. 🙂
Ciao Meredith, scusa il ritardo della mia risposta, sono in viaggio e non ero tranquilla “tecnologicamente” 🙂
Ma certo che ce la farai! La Thailandia è facilissima da girare, e io sono in India in questo momento e ce la faccio tranquillamente, quindi perché non dovresti farcela tu? 😉
Grazie a te che mi leggi e in bocca al lupo per il tuo viaggio da sola!
[…] solo una, che ho fatta mia, proprio come mi ha suggerito lui. Nell’articolo che ho pubblicato per Too Happy Too Be Homesick ho elencato tutte le lezioni imparate da questo viaggio in solitaria. Ma la più significativa per […]
Leggere la tua storia mi ha dato la forza di proseguire il mio viaggio, ho prenotato un viaggio per la Thailandia e dintorni con un amico che ha deciso di non partire più, mi ero fatta prendere dal panico e dalla paura della solitudine ma leggendo la tua storia mi è tornata la forza e ora sono pronta a partire da sola.
Ciao Francesca!
Il destino ha fatto in modo che il tuo amico non partisse più con te in modo da farti fare questo viaggio da sola, superare le tue paure e andare alla scoperta della splendida Thailandia e di te stessa.
Buttati in questa avventura, vedrai che andrà benissimo!
Buon viaggio 🙂
Leggendo notizie sulla Cambogia mi è venuta voglia di esplorarla, però vorrei chiederti un consiglio per caso te prima di partire hai fatto vaccini, profilassi antimalarica? perchè la voglia di partire c’è, ma a sentire il mio dottore mi è venuta un po di ansia 🙂
Grazie in anticipo!
Ciao Francesca! Io ho i vaccini soliti di quando viaggio ovunque, ovvero anti-epatite A+B e richiamo dell’antitetanica. Ho anche il richiamo dell’antipolio fatto quando vivevo in Albania più di dieci anni fa. Profilassi antimalarica direi di no, mai fatta per il Sud-Est Asiatico; se non sbaglio per prenderti la malaria, oltre a essere un po’ sfortunata 😀 devi andare in luoghi a nord della Cambogia. Ma informati comunque presso l’ufficio igiene della tua città.
Niente ansia! Un abbraccio grande
[…] solo una, che ho fatta mia, proprio come mi ha suggerito lui. Nell’articolo che ho pubblicato per Too Happy Too Be Homesick ho elencato tutte le lezioni imparate da questo viaggio in solitaria. Ma la più significativa per […]
[…] in Cambogia, ho deciso di scrivere un diario online. A inizio 2015 e’ stato pubblicato un mio articolo che raccontava le mie impressioni ed emozioni di Cambogia. Il blog che lo ha ospitato si chiama […]
anch’io sento il desiderio di un viaggio in solitaria e di andare nel Sud Est Asiatico che, non so esattamente perché, ma mi sta chiamando. Ho voglia di natura meravigliosa, pace e serenità, meditazione. Da un lato ci sono tutti i sogni, dall’altro tutte le paure di un viaggio da sola dal quale non so bene cosa aspettarmi e cosa voglio. Aiuto:) non so che fare;)
Aiutoooo 🙂
Ciao Laura!!! se senti il richiamo, io direi di andare. ti possono solo capitare cose belle. Forse non aspettarsi niente e’ la miglior cosa, cosi’ l’esperienza sara’ ancora piu’ magica. Lasciati andare! Andra’ tutto bene!
Ciao Federica! Mi è piaciuto un sacco il tuo post..il prossimo mese farò anch’io il mio primo viaggio da sola (Cambogia e Vietnam) e sono emozionatissima/contentissima/agitatissima;) posso chiederti un consiglio? Ti sei portata una guida? Sono indecisa se portarmela dato che vorrei portarmi altri libri (compreso il monaco che vendette la ferrari;)) E è meglio fare la Visa in Europa (io abito a Berlino, non in Italia) o direttamente li? Grazie, Martina
Ciao Martina,
Grazie!! Senti io la guida la portai ma non l’ho mai usata in verità. Secondo me è abbastanza inutile. Internet va benissimo o ti puoi fidare delle persone che incontrerai. Per il visto, io l’ho fatto in aeroporto in Cambogia senza alcun problema. In Laos lo feci alla frontiera sempre senza alcun problema. Se ti va, fai un salto sul mio blog per info o contattami pure su facebook.
http://www.keeptravellingon.it
Io non mi porto mai le guide di un paese: mi piace vivere e scoprire sul momento, mi informo su internet e, come ha detto Federica, seguo le persone che incontro on the road.